Cultura

A Caccia di Fantasmi

a caccia di fantasmi - cosa c'è dopo la morte

La tecnologia moderna viene in aiuto a tutti quelli che hanno il fegato di andare a caccia di fantasmi. Gli appassionati conosceranno senza dubbio un misterioso dispositivo chiamato K-II.

Una piccola azienda di Syracuse, New York, la K-II Enterprises produce una serie di dispositivi elettronici portatili, conosciuto in particolare per il suo Safe Range EMF.

Delle dimensioni di un telecomando, il Safe Range EMF rileva i campi elettromagnetici indicandoli con LED luminosi che variano dal verde al rosso a seconda della loro intensità.

Il dispositivo è progettato per localizzare le radiazioni elettromagnetiche potenzialmente pericolose che scaturiscono dalle linee elettriche o dagli elettrodomestici. Tuttavia, il Safe Range è diventato popolare per un altro utilizzo non previsto dalla casa produttrice: andare a caccia di fantasmi.

K-II EMS: Gli attrezzi del mestiere di un Acchiappafantasmi

Il Safe Range EMF deve la sua fama alla serie TV Ghost Hunters, dove il cacciatore di fantasmi Grant Wilson afferma spesso che il dispositivo è “appositamente calibrato per gli investigatori del paranormale”.

Questo Safe Range, di solito indicato nel programma semplicemente come misuratore K-2 è diventato lo strumento indispensabile tra coloro che danno la caccia agli spiriti. Guarda caso, su Amazon e su molte altre piattafome di vendita on-line si riferiscono al K-II come ad un “rilevatore di fantasmi“. Insomma, un misuratore di campi elettromagnetici viene pubblicizzato e venduto esclusivamente come radar per cercare fantasmi e spiriti.

Recensioni poco lusinghiere

Ma scorrendo la lista delle recensioni degli acquirenti si possono trovare numerose lamentele per quello che è la sua funzione principale: trovare campi elettromagnetici potenzialmente pericolosi.

Il K-II Safe Range sembrerebbe essere un misuratore di campo elettromagnetico relativamente inaffidabile. Funzionando su solo su un asse devi agitarlo un po’ come un piumino per ottenere una lettura corretta. La pecca più grande riportata dalle recensioni, però, è che il K-II Safe Range non è schermato.

Questo che significa che lo strumenti reagirà anche nelle vicinanze di un telefono cellulare, un semplice walkie-talkie e praticamente da qualsiasi tipo di dispositivo elettronico che occasionalmente emette onde elettromagnetiche. Eppure è proprio grazie a questi difetti che il K-II è diventato un dispositivo così popolare per i cacciatori di fantasmi.

Irregolare, incline a falsi positivi, facilmente manipolabile (lo si può attivare praticamente a comando), i sui LED si illumineranno in qualsiasi stanza buia di qualsiasi hotel o castello infestato.

Altri Gadget da Acchiappafantasmi

Il K-II non è l’unico apparecchio elettronico utilizzato dai novelli acchiappafantasmi. Nella valigia dei Ghost Hunters di tutto il mondo c’è un dispositivo chiamato Spirit Box, letteralmente “La Scatola Degli Spiriti” specificamente ideato e realizzato per i cacciatori di fantasmi.

Questa Spirit Box è essenzialmente una radio AM/FM che scansiona le frequenze fermandosi di tanto in tanto il tempo di far ascoltare qualche parola o del semplice rumore bianco. Ma i cacciatori di fantasmi utilizzano la tecnologia preesistente. Non solo misuratori EMF, dunque, ma anche registratori vocali digitali ordinari, ma che loro utilizzano per catturare fenomeni vocali elettronici. Un investigatore registra la sua voce mentre fa domande ad una stanza vuota, con la speranza che successivamente, durante la il riascolto, si sentano le risposte delle voci spettrali.

Tutta questa tecnologia, sia quella personalizzata che quella riproposta, funziona più o meno secondo lo stesso principio: generare molti effetti statici e casuali, sperando di catturare rumore casuale e altri effimeri. Il cacciatore di fantasmi, a sua volta, cerca schemi, convergenze momentanee, serendipità, coincidenze significative. Per il credente, è qui che vivono i fantasmi: in statica, in glitch e in sfocature.

La caccia ai fantasmi è nata da un errore tecnologico

Nel 1861, William H. Mumler, un gioielliere incisore, stava studiando la nuova arte della fotografia quando la figura evanescente di una giovane ragazza apparve su una lastra che stava sviluppando. Come raccontato nel libro The Perfect Medium: Photography and the Occult, Mumler sapeva benissimo che si trattava di un errore, una conseguenza del riutilizzo accidentale di una lastra che non era stata sufficientemente ripulita dalla sua precedente esposizione. Ma poi ha mostrato quella doppia esposizione un suo amico spiritista: “Non essendo io stesso incline alla fede spirituale, ed essendo di indole gioviale, sempre pronto per uno scherzo”, ammise Mumler in seguito, “decisi di divertirmi un po’, a spese di un mio amico spiritista“.

Mumler ha detto allo spiritista che l’immagine era autentica e che nessun altro era presente nella stanza dove aveva scattato la fotografia. Il suo amico ha preso la faccenda fin troppo seriamente, e in breve tempo, le pubblicazioni spiritualiste avevano ristampato la foto di Mumler come prova della vita dopo la morte.

Visto il successo inaspettato, lo stesso Mumler cambiò presto strategia, affermando di aver scoperto un “fenomeno meraviglioso che aveva davvero bisogno di essere indagato” e iniziò a offrirsi di fare fotografie spiritiche per lavoro.

Mentre le normali fotografie costavano circa 2 dollari e cinquanta, per dieci dollari Mumler ti scattava una foto spiritica. Bisognava però accettare la condizione che la materializzazione di un fantasma nella foto, non era garantita.

Fantasmi & Tecnologia

L’invenzione involontaria della fotografia spirituale da parte di Mumler ha cementato una connessione tra i fantasmi e la tecnologia che dura fino ad oggi e, in particolare, i modi in cui gli errori o i malfunzionamenti della tecnologia diventano invece manifestazioni del paranormale.

Tecnologie di largo consumo, come la fotografia, la radio, la tv fino ad Internet, diventano, per i credenti oggetto di possessioni di fantasmi.

Il primo esemplare di TV posseduta dai fantasmi risale al 1953. Nel dicembre del 1953, tre bambini stavano guardando il programma per bambini Ding Dong School in un pomeriggio come tanti a Long Island.

All’improvviso il volto spettrale di una donna sconosciuta apparve sullo schermo. Il volto non voleva sparire dallo schermo, anche dopo che la televisione era stata spenta. Il padre era stato costretto ad girare lo schermo della televisione contro il muro come punizione “per aver spaventato i suoi bambini”. Il fantasma andò via soltanto il giorno dopo, ma ormai la TV posseduta dai fantasmi era diventata già una celebrità.

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Per Friedrich Jürgenson il fantasma si manifestò su un registratore magnetico. Alla fine degli anni ’50, Jürgenson, pittore e regista, stava registrando il canto degli uccelli nel suo giardino. Quando più tardi ha riascoltato il nastro, ha sentito voci che, secondo lui, appartenevano a suo padre e sua moglie morti, che invocavano il suo nome.

Dopo diversi anni di perfezionamento della sua tecnica di registrazione, pubblicò le sue scoperte in un libro del 1967 intitolato Radio Contact with the Dead . Alcuni anni dopo, uno psicologo lettone di nome Konstantin Raudive sviluppò ulteriormente le tecniche di Jürgenson, pubblicando un libro sulla scienza della registrazione delle voci dei morti nel 1971.

Scottanti rivelazioni dall’altro mondo

Le trascrizioni di Raudive includevano alcuni messaggi piuttosto inquietanti dall’aldilà. Una voce gli disse: “Ecco i fratelli della notte, qui gli uccelli bruciano”. Un altro messaggio riferiva: “Rapporti segreti … qui va male”. Ma Raudive ha confessato che i fantasmi non parlavano sempre in modo così chiaro. Secondo Raudive, gli spiriti avrebbero parlato in più lingue, e spesse volte nella stessa frase. A volte parlavano al contrario. Insomma, per scovare un messaggio dall’altro mondo bisognava setacciare a fondo qualsiasi anomalia acustica che si fosse manifestata sul nastro, anche se di poco conto. In seguito bisognava sforzarsi di dare a quel rumore un qualche tipo di significato.

Un senso dal Non-Senso

I cacciatori di fantasmi hanno continuato a dare grande importanza ai fenomeni di voce elettronica reputandoli tra le più importanti “prove” dell’esistenza di attività paranormali. Ma gli esseri umani sono geneticamente programmati dall’evoluzione millenaria per estrarre un significato, uno schema doto, dal caos. Dal punto di vista evolutivo, questa capacità è servita a rimanere in allerta per i predatori nascosti.

Ecco perché il cervello umano è capace di vedere forme conosciute in situazioni dove potrebbero non essere immediatamente evidenti. I malfunzionamenti e le imperfezioni della tecnologia fanno scattare questa innata capacità. Qualsiasi cosa, da elettricità statica a rumori casuali vengono trasmutati dal cervello in qualcosa di sensato. I cacciatori di fantasmi lavorano cercando conferma ai loro presupposti. Così questi Ghost Hunters che partono alla ricerca di prove del paranormale, le troveranno in qualsiasi cosa. Ogni rumore senza senso o qualunque artefatto dovuto ad un “bug” tecnologico diventa la tanto agognata prova.

In un’era che tende alla perfezione, i cacciatori di fantasmi sono solo un mercato di nicchia per una tecnologia che meno perfetta è, meglio è. La tecnologia per i fantasmi funziona in un altro modo rispetto a quella di largo consumo. Più glitch ha un dispositivo per andare a caccia di fantasmi, più il dispositivo funziona bene.

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