Il coma è uno stato di incoscienza nel quale un paziente non reagisce a stimoli esterni presentando un’attività cerebrale minima. Quando è in coma, è impossibile svegliare il paziente utilizzando la stimolazione fisica o uditiva. I pazienti comatosi sono vivi, ma non possono essere svegliati e non mostrano segni di consapevolezza. Il termine “coma” deriva dal greco κῶμα, “sonno” ed è conosciuto fin dai tempi più antichi.
Durante questo stato di incoscienza, gli occhi di una persona sono sempre chiusi, sebbene manchi un normale ritmo sonno-veglia . Non ci sarà risposta a nessuno stimolo, dolore compreso e non c’è possibilità di effettuare alcun movimento volontario.
Rimarranno, sebbene in maniera ridotta, riflessi di base come tosse e deglutizione. Alcuni sono in grado di respirare da soli, sebbene altri abbiano bisogno di una macchina per aiutarli a respirare.
Con il tempo, la persona in coma può iniziare a riprendere gradualmente conoscenza e diventare più consapevole. Alcune persone si sveglieranno dopo alcune settimane, mentre altre potrebbero entrare in uno stato vegetativo o in uno stato di minima coscienza. I pazienti in coma possono mostrare diversi livelli di incoscienza e mancanza di risposta a seconda di quali regioni del cervello sono state danneggiate e di quanto o quanto poco funziona il cervello.
Perché si va in coma?
Lo stato comatoso può derivare da intossicazioni come possono ad esempio essere l’abuso di droghe, sovradosaggio o uso improprio di farmaci, anomalie metaboliche, malattie del sistema nervoso centrale, lesioni neurologiche acute (ictus, ipossia, ipotermia) o lesioni traumatiche causate da cadute o incidenti stradali. In alcuni casi, coma può essere deliberatamente indotto utilizzando agenti farmaceutici al fine di preservare le funzioni cerebrali superiori in seguito a traumi cerebrali o per risparmiare al paziente dolori estremi durante la guarigione di lesioni o malattie. In questo caso si parla di coma farmacologico o indotto.
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