Scienza

Com’è morire per le radiazioni?

morire per le radiazioni - cosa c'è dopo la morte

Mancano pochi minuti all’una e mezza del mattino a  Pripyat, Ucraina. Per la precisione erano le 1.26 e 46 secondi mentre in italia stava per scoccare la mezzanotte e mezza. Vasily Ignatenko, un vigile del di 25 anni è di turno presso la centrale nucleare di Chernobyl. Suona un allarme incendio e la sua squadra entra in azione per estinguere un fuoco che si è acceso presso la centrale. Vasily e i suoi colleghi non sanno che il vasto incendio sul quale stanno intervendo è divampato per lo scoppio del nucleo della centrale atomica. Tutta l’area è cosparsa di detriti di grafite e sono altmente radioattivi. I Vigili del fuoco, non conoscevano l’entità dell’incidente e hanno raccolto con le mani questi detriti o semplicemente li hanno calciati via, segnando di fatto il loro destino. Tutti gli uomini intervenuti sul posto avrebbero scoperto presto com’è morire per le radiazioni.

Qualcuno nel team, intuendo la vera enità di quell’intervento commentò: «Deve esserci un enorme quantità di radiazioni qui. Saremo fortunati ad essere vivi domattina».

Gli effetti delle radiazioni

Giorni dopo il fatidico incidente, la moglie di Vasily Ignatenco, in gravidanza, riuscì a corrompere il personale dell’ospedale per far visita a suo marito morente.

«È troppo radioattivo. Anche stargli vicino potrebbe far male a lei e al bambino», le fu risposto. «La sua è quasi completamente bianca, quasi trasparente. È irriconosciblile. È come se qualcosa lo stesse mangiando dal suo interno». Lei volle visistarlo ugualmente.

Qualche mese dopo la di Vasily, sua figlia è venuta alla con diverse malformazioni. Il cuore era malformato ed aveva una cirrosi polmonare morendo soltanto qualche ora dopo essere nata.

Morire per le Radiazioni

Questa storia vera è tuttavia soltanto un breve riassunto di quello che è uno dei modi peggiori di morire. Uno dei modi più brutali e dolorosi per andare al creatore è proprio morire per le radiazioni.

Il caso di Vasily Ignatenco è piuttosto rapido, dato che lui ha fatto parte della prima squadra intervenuta sul luogo del peggior disastro nucleare che la storia abbia (fino ad oggi) conosciuto. Morire per le radiazioni, tuttavia, può essere differente da caso a caso. L’orrore di morire per le radiazioni può manifestarsi in una miriade di modi differenti.

Il tempo necessario a morire per le radiazioni

Morire per le radiazioni potrebbe essere questione di pochi giorni, ance se pochi giorni possono passare molto lentamente quando il tuo corpo sta letteralmente mangiando se steso. Potrebbe invece volerci anche molto di più, ma per ora esaminiamo meglio la vicenda di Vasily Ignatenco.

Quando Vasily e i suoi colleghi si sono presentati alla centrale per estinguere l’incendio che si era prodotto loro non erano al corrente di quello che era davvero successo. Quando quel vigile del fuoco scherzava sulle radiazioni e sul fatto che sarebbero morti, stava davvero scherzando. Nessuno tra di loro aveva idea di quanto effettivamente fosse contaminata quell’area.

Quello scherzo, tuttavia stava per diventare realtà.

Dopo quell’intervento, ventisette vigili del fuoco capirono cosa volesse dire morire per le radiazioni. La causa di morte è stata accertata come sindrome acuta da radiazioni. In poche parole è quella malattia che sopraggiunge quando vieni esposto ad una elevatissima quantità di radiazioni. Si stima che furono più di quattromila le persone costrette a morire per le radiazioni e la morte, per la maggior parte di queste fu un processo lungo e doloroso.

Un vigile del fuoco morì per ustioni interne ed esterne dovute alle radiazioni subite con il suo cuore che si riempì di vesciche.

Morire per le radiazioni: Le Quattro Fasi della Sindrome Acuta da Radiazioni

Fase 1 – Stadio Prodromico

Questa prima fase avviene dopo poco essere stati esposti alle radiazioni. In questa fase si manifestano vomito e perdite dal retto. Nel caso di Ignatenco, l’uomo ha avuto perdite di sangue e materiale dal retto e, come se non bastasse, più volte al giorno ha vomitato letteralmente pezzi dei suoi organi interni. Sua moglie Lyudmila è stata testimone inerme di suo marito si stava letteralmente sgretolando sotto i suoi occhi e lei non poteva fare niente per aiutarlo. Il solo stargli accanto era un pericolo per se stessa e per il feto che aveva in grembo. Gli infermieri faticavano ad infilare anche un paio di pantofole ai piedi gonfi di Ignatenco (un altro dei sintomi) o un camice ospedaliero sul corpo martoriato del vigile del fuoco martoriato dalle piaghe. Lyudmila racconta che il corpo di Vasily si trasformava di giorno in giorno «Ogni giorno che passava mi trovavo di fronte ad una persona completamente diversa». Le ustioni cominciavano a venire in superficie e le piaghe in tutto il corpo si ingrandivano rendendo la sua pelle come una lucida pellicola bianca.

Un Miglioramento

Con grande stupore di Lyudmila, qualche giorno dopo suo marito Vasily mostrava segni di miglioramento. Sembrava che la malattia stesse regredendo ma sfortunatamente così non era. Si stava semplicemente entrando nella fase due della Sindrome Acuta Da Radiazioni.

Fase 2 – Stadio di Latenza

La fase due, denominata Stadio di Latenza della Sindrome Acuta da Radiazioni, può durare da alcune ore fino a qualche settimana. In questa fase le radiazioni distruggono il midollo osseo dando origine a possibili infezioni mortali ed emorragie. Il tratto gastrointestinale può venire distrutto così come l’apparato cardiocircolatorio e il sistema nervoso centrale. Queste occorrenze portano inevitabilmente alla morte ma molto dipende dalla quantità di radiazioni assorbite. Gli Antibiotici possono tenere a bada le infezioni e le trasfusioni di sangue possono apportare all’organismo i globuli bianchi di cui ha bisogno ma le complicazioni sono comunque dietro l’angolo.

Cosa accade alla pelle

Quando una persona è esposta ad una grande quantità di radiazioni, ciò che accade alla pelle si arrosa e da prurito. Si formano delle bolle e cicatrici e nei casi peggiori la pelle può andare in necrosi.

Vasily Ignatenco soffrì di desquamazione. Fondamentalmente la sua pelle aveva cominciato a squamarsi e staccarsi. I vasi sanguigni della pelle di Vasily smisero di funzionare tanto da portare alla morte anche i tessuti più profondi. Questo è il motivo per cui sua moglie, ad un certo punto dichiarò che «mio marito non sembra neanche più un essere umano».

Perdere i capelli è qualcosa di praticamente garantito, ma non è nulla in confronto al perdere interi pezzi di pelle.

Ma qualcosa di ben più strano può accadere mesi dopo l’esposizione alle radiazioni.

Dopo il disastro nucleare di Chernobyl, un uomo raccontò di un suo amico che era stato sul luogo dell’incidente. «Questo mio vicino di casa lavorava alla centrale come gruista. Divenne nero come il e si rimpicciolì tanto che dovette indossare abiti per bambini.»

Fino ad ora si è parlato solo di morire di radiazioni dopo ore o pochi giorni, ma c’è gente che resiste per settimane, mesi o addirittura anni prima di soccombere.

Morire per le radiazioni dopo un periodo prolungato di tempo

A testimoniare di cosa voglia dire morire per le radiazioni in tempi più lunghi possiamo chiamare Sasha Yuvchenko. La notte del disastro, Sasha Yuvchenko ha mantenuto la pesante porta della stanza del reattore aperta affinché gli operatori potessero uscire. I tre operatori che si trovavano sopra al nocciolo, scappati dalla porta aperta da Yuvchenko sono morti nel giro di due settimane. Sasha sopravvisse ma le parti del corpo venute a contatto con quella porta furono esposte ad una massiccia quantità di radiazioni. Soltanto un’ora dopo, Sasha vomitava di continuo ed avvertiva un forte bruciore alla gola. Più il tempo passava e più Yuvchenko non riusciva a stare in piedi. In ospedale, i medici misurarono i suoi livelli di radaizione e gli diedero il 50% delle possibilità di sopravvivere. Per la gravità della sua situazione Sasha Yuvchenko fu spedito a Mosca con altre persone anch’esse esposte alle radiazioni. Cinque di queste velocemente e, stando a quanto dichiarato da Yuvchenko, questa morte rapida fu per loro una benedizione.

L’esperienza di Sasha Yuvchenko

Dopo pochi giorni i capelli di Sasha cominciarono a cadere così come tutti i peli del corpo. Mentre molti altri uomini erani alle prese con dolorosi sfoghi cutanei e trapianti di midollo osseo, Sasha Yuvchenko entrò invece in quello stato di latenza. Questo periodo di benessere, tuttavia non durò molto e la malattia tornò indietro chiedendo interessi molto elevati. Un giorno, mentre tirava via le lenzuola dal letto ha tirato via anche interi strati di nera pelle morta. Il braccio con cui teneva aperta la porta era diventato terribilmente gonfio e la pelle intorno alla sua schiena e alle sua braccia cominciava rapidamente a morire. Anni dopo, quel braccio che aveva mantenuto la porta era diventato circa la metà dell’altro braccio buono. Per molti anni quel braccio malato si ulcerava spesso e Sasha doveva tenerlo bendato. Nonostante le continue operazioni chirurgiche e la tanta sofferenza, Yuvchenko si ritiene un uomo fortunato, dopo aver visto i suoi compagni perdere la e morire per colpa delle radiazioni. Le radiazioni distruggono il midollo osseo e una volta che questo smette di funzionare, il corpo del paziente non sarà più in grado di produrre i globuli bianchi necessari a combattere le infezioni rendendoli vulnerabili.

La vita dei sopravvissuti

Per i sopravvissuti a massicce dosi di radiazioni come Sasha Yuvchenko, la vita cambierà drasticamente e per sempre. Molto probabilmente i sopravvissuti saranno sterili ma comunque verrà detto loro di non avere figli perché è facile che questi nascerebbero malformati o affetti da . Nel peggiore dei casi, i sopravvissuti vengono emarginati dalla società perché la gente li vede come pericolosi portatori di radiazioni e per questo cercherà di evitarli.

Morire di Radiazioni: Il

Ci sono poi quelle persone che muoiono per cancro conseguente alle radiazioni. Si stima ad esempio, che dopo il disastro nucleare di Chernobyl ben 270 mila persone hanno sviluppato il cancro in Ucraina, Russia e Bielorussia e di queste 93 mila sono morte. Molti di loro erano bambini.

Alcune donne, che non hanno avuto sintomi significativi della sindrome acuta da radiazioni, non si sono preoccupate più di tanto della propria e così hanno messo al mondo bambini malati.

C’è da dire anche che molte persone hanno bevuto latte prodotto da mucche contaminate. Alcuni di questi bambini nati da personemalate hanno sviluppato il cancro abbastanza presto, mentre altri sono nati affetti da gravi malformazioni. Il feto è molto sensibile alle radiazioni così che, anche se una mamma sembra star bene non vuoldire necessariamente che anche suo (o sua figlia) starà bene.

Gli effetti sugli embrioni

Alcuni bambini nati da genitori che sono stati esposti ad alti livelli di radiazioni sono nati con piede equino, palatoschisi o labbro leporino. Altri invece si sono ritrovati un un dito extra alle mani o ai pidi mentre alcuni bambini hanno avuto le dite come fuse insieme.

Nel 1993, nella ex repibblica sovietica della Moldavia, si è registrata la nascita di due gemelli siamesi dotati di due cuori, due spine dorsali e due paia di polmoni completamente indipendenti. Per questa malformazione i medici diedero la colpa alle radiazioni.

Le Radiazioni Nella Storia

Marie Curie, premio Nobel per aver scoperto il polonio e l’uranio, amava così tanto quel bagliore verde-azzurrino proveniente dalle sue provette di isotopi radioattivi da portarle sempre con se con qualcuna di loro nel taschino del camice. Questa cattiva abitudine la portò alla morte. Prima però divenne quasi cieca e a soffrire di molte malattie.

Ci fu poi la vicenda del golfista Eben Byers che amava bere radio dissolto nell’acqua. «Un bicchiere al giorno, leva il medico di torno» era il suo motto. Tuttavia, con il tempo si ammalò, perse peso e gli caddero i denti. Alla fine perse anche gran parte della sua mascella.

Quando morì trovarono dei buchi nel suo cranio.

Qualcosa di simile capitò alle Ragazze Del Radio, un gruppo di giovani donne lavoratrici in una fabbrica di orologi. Il loro compito era quello di pitturare il quadrante degli orologi con dell’inchiostro mischiato a radio per permettere la visione notturna dell’orario. Purtroppo, queste ragazze per rendere la punta del pennello più sottile la bagnavano con le labbra, finendo per ingerire quantità di radio. Molte di loro persero i denti, le mascelle e tante morirono lentamente e tra atroci sofferenze.

Ultimo, ma non meno importante, il caso dell’ex-agente del KGB Alexander Litvinenko. Alexander ha ottenuto asilo politico in Gran Bretagna nel 2006, una tazza di te che stava bevendo è stata avvelenata con del polonio-210 e nel giro di poche settimane, morì. Qualcuno ha ipotizzato che la vicenda fosse un avvertimento a tutti quelli che volessero mettersi contro il presidente della Russia Putin. Il veleno non era stato pensato per uccidere Alexander Litvinenko all’istante ma per farlo soffrire a lungo prima di morire.

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