Psicologia

Cosa si prova quando muore una persona a noi cara?

Cosa si prova quando muore una persona a noi cara?

Tutti, purtroppo, prima o poi dovremo affrontare la perdita di un nostro caro. Il dolore è una tipica reazione a qualsiasi forma di perdita. Il lutto è un tipo di dolore che coinvolge la morte di una persona cara. Ma cosa si prova quando muore una persona a noi cara?

Il lutto comprende una serie di sentimenti che passano dalla profonda tristezza alla rabbia. Il processo di adattamento a una perdita così tanto significativa può variare notevolmente da persona a persona. Spesso dipende dal background, dalle convinzioni personali, dalla fede e dal rapporto che si aveva con la persona deceduta.

Pensieri e comportamenti frutto del dolore

Il dolore che si prova quando muore una persona cara, non si limita a generare una profonda tristezza. Il lutto è spesso accompagnato da senso di colpa, desiderio, rabbia e rimpianto. Non è raro che addirittura si arrivino a provare emozioni contrastanti. Si può, ad esempio, piangere la morte di una persona cara, morta di cancro e tuttavia provare sollievo per il fatto che la questa non soffra più.

I pensieri di chi si trova a dover affrontare un lutto possono essere diversi: alcuni sono positivi (“Ha avuto una bella vita.”) mentre per altri possono celare un senso di responsabilità, da “Non c’era niente che avrei potuto fare” a “È tutta colpa mia”. Anche i comportamenti di chi subisce il lutto possono variare di molto. Molta gente prova, quando muore una persona cara, conforto nel condividere i propri sentimenti sfogandosi con parenti ed amici, altre potrebbero preferire rimanere sole con il proprio dolore, impegnandosi in attività silenziose come fare esercizio o scrivere.

I diversi sentimenti, pensieri e comportamenti che la gente prova quando muore una persona cara, possono essere classificati in due tipi principali: strumentale e intuitivo. La maggior parte delle persone mostra una miscela di questi due categorie, tuttavia.

Il lutto strumentale si concentra principalmente sulla risoluzione dei problemi immediati. Questo stile implica il controllo o la riduzione al minimo dell’espressione del proprio stato emotivo.
Il lutto intuitivo si basa, al contrario, su una risposta emotiva molto intensa. Questa categorie di persone sono molto propense ad una condivisione dei propri sentimenti, e alla “rievocazione” della relazione perduta.

L’intensità del dolore per una perdita può variare da individuo a individuo. Tuttavia, ci sono dei modelli specifici del modo in cui le persone affrontano una perdita. Psicologi e ricercatori hanno delineato vari modelli di dolore. Alcuni dei modelli più diffusi includono le cinque fasi del lutto, i quattro compiti del lutto e il modello a doppio processo.

Le cinque fasi del lutto

Nel 1969, Elisabeth Kubler-Ross ha identificato cinque fasi lineari del dolore:

  • Rifiuto
  • Rabbia
  • Contrattazione
  • Depressione
  • Accettazione


Kubler-Ross ha originariamente sviluppato questo modello per illustrare il processo del lutto. Tuttavia alla fine ha adattato il suo modello affinché tenesse conto di qualsiasi tipo di dolore. Kubler-Ross ha notato che tutti sperimentano almeno due delle cinque fasi del dolore e che alcune persone possono rimanere bloccati su alcune fasi per molti anni o per tutta la vita.

I quattro compiti del lutto

Lo psicologo J.W. Worden ha anche creato un modello basato su delle tappe da affrontare per reagire alla morte di una persona cara: i quattro compiti del lutto

  • Accettare che la perdita sia reale
  • Predisporsi ad affrontare il dolore
  • Adattarsi alla vita senza il defunto
  • Mantenere vivo il ricordo della person defunta mentre si va avanti con la propria vita

Il modello a Doppio Processo

Margaret Stroebe e Hank Schut hanno sviluppato un modello di lutto detto a doppio processo. I due psicologi hanno infatti identificato due processi associati al lutto:

Le azioni ed i sentimenti di chi ha appena subito un lutto generalmente sono:

  • Pianto
  • Desiderio
  • Sperimentare tristezza, rifiuto o rabbia
  • Soffermarsi sulle circostanze della morte
  • Evitare di tornare alla vecchia vita sociale

Secondo questo modello, chi ha subito un lutto troverà complicato:

  • Adattarsi ad un nuovo ruolo
  • Gestire tutti i cambiamenti che la perdita porterà nella propria routine
  • Cogliere occasioni per rimanere in contatto con famigliari ed amici
  • Coltivare un nuovo stile di vita

Quando muore una cara bisogna Metabolizzare il lutto

Ognuno persona ha bisogno del suo tempo per metabolizzare un lutto. Alcune persone si riprendono dal dolore e riprendono le normali attività entro sei mesi, anche se, dentro di loro, continuano a provare momenti di tristezza. Altri invece potrebbero sentirsi meglio dopo circa un anno. 

A volte le persone soffrono per anni senza trovare un sollievo nemmeno temporaneo. Il dolore può essere complicato da altre condizioni, in particolare la depressione. Anche il livello di dipendenza della persona dal defunto può causare complicazioni.

Il processo del lutto spesso comporta l’affrontare molte emozioni difficili e complicate. Eppure gioia, contentezza e umorismo non dovrebbero mai essere assenti durante questo periodo difficile. La cura di sé, il gioco e il sostegno sociale possono essere vitali per il recupero. Provare felicità occasionale non significa che una persona abbia superato il dolore. Il lutto per la perdita di una persona cara è un processo difficile, sia che si tratti di un decesso, di una rottura o di altre circostanze. Una delle sfide più difficili è adattarsi alla nuova realtà del vivere in assenza della persona amata. L’adattamento può richiedere a una persona di sviluppare una nuova routine quotidiana o di riprogettare piani per il futuro. Durante la creazione della propria nuova vita, una persona può adottare un nuovo senso di identità .

Un dolore complicato

L’esperienza del dolore non è qualcosa da cui una persona si riprenda mai completamente, ma di certo il tempo aiuterà a smussare gli angoli. Tuttavia, si stima che circa il 15% delle persone che hanno perso una persona cara sperimenterà un “dolore complicato“. Questo termine si riferisce a una forma persistente di lutto, della durata di un anno o più.

I sintomi del dolore complicato sono più gravi ed invalidanti tanto da interferire con la vita quotidiana.

I sintomi di questo dolore complicato possono includere:

  • Intensa tristezza e dolore emotivo
  • Sensazione di vuoto e disperazione
  • Desiderio di ricongiungersi con il defunto
  • Preoccupazione per il defunto o per le circostanze della morte
  • Difficoltà ripensare ai momenti felici con la persona scomparsa
  • Evitare tutto ciò che possa ricordare il defunto
  • Distacco e isolamento dagli amici e dalla famiglia
  • Perdita del desiderio di perseguire interessi o progetti personali

Nonostante queste evidenti difficoltà, Il Manuale Diagnostico e Statistico (DSM-5) non classifica il dolore complicato come condizione clinica.

La sindrome del “Cuore Spezzato”

In generale, il dolore non può uccidere una persona. Detto questo, ci sono casi in cui un forte stress potrebbe effettivamente danneggiare il cuore di una persona altrimenti sana. Quando una persona sperimenta un evento scioccante, il suo corpo si riempie di ormoni dello stress. Questi ormoni possono far gonfiare temporaneamente parte del cuore che comincia ad avere difficoltà nel pompare il saangue. Il resto del cuore, invece continua a battere regolarmente, provocando un flusso non uniforme del sangue. Una persona può provare un intenso dolore al petto, simile a un attacco di cuore (ma a differenza di un attacco di cuore, le arterie non sono bloccate). Questo malfunzionamento temporaneo è chiamato “sindrome del cuore spezzato“.

Tuttavia i sintomi possono comparire anche dopo forti shock positivi, come ad esempio vincere alla lotteria. Le donne hanno maggiori probabilità degli uomini di sviluppare la condizione. La maggior parte delle persone colpite da questa sindrome, guarisce nel giro di poche settimane. I decessi per questa condizione sono rari.

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