Spesso i Poltergeist sono scambiati per fantasmi ma è molto più probabile che si tratti di fenomeni psicocinetici.
Come è facile intuire, “Poltergeist” è una parola tedesca che significa alla lettera “spirito rumoroso“. In effetti, quando si è in presenza di un Poltergeist si possono udire colpi sui muri, o vedere oggetti scaraventati da mani invisibili, mobili spostati e altri inquietanti eventi. Per molto tempo si è pensato che queste manifestazioni fossero opera degli spiriti o, peggio l’attività di demoni malvagi.
E invece no.
La ricerca attuale indica, tuttavia, che l’attività dei Poltergeist potrebbe non avere nulla a che fare con fantasmi o spiriti . Dato che tutta l’attività paranormale sembra incentrarsi su uno specifico individuo, si ritiene che l’anomalia sia causata dalla mente subconscia di quell’individuo. Si tratterebbe quindi di un’attività psicocinetica. Una persona sottoposta a stress emotivo, psicologico o fisico (soprattutto durante la pubertà), può essere in gradi di muovere oggetti esclusivamente tramite il potere della mente
Come si manifesta un Poltergeist?
Un Poltergeist può manifestarsi con colpi su pareti e pavimenti. Gli oggetti possono spostarsi e le luci delle stanze spegnersi e accendersi. Talvolta è stata osservata acqua gocciolare inspiegabilmente dai soffitti dove tuttavia non passano tubature o l’innescarsi di piccoli incendi. Secondo lo parapsicologo americano William G. Roll che negli anni ’50 e ’60, ha condotto studi sul fenomeno, i Poltergeist sono manifestazioni psicocinetiche prodotte da persone viventi. Qualcuno subisce dei graffi, assiociati a fantasmi o a Poltergeist. Tuttavia, molto probabilmente non è così (leggi in questo articolo per approfondire)
Poltergeist? No. Psicocinesi spontanea ricorrente
Roll chiamò il Poltergeist con il termine“psicocinesi spontanea ricorrente” o RSPK e scoprì che l’attività paranormale poteva quasi sempre essere ricondotta a una persona, chiamata “agente”. Questo agente non è consapevole di essere la causa di questi fenomeni sconvolgenti. Per qualche meccanismo che ancora non è stato compreso, l’attività nasce dall’inconscio o dal subconscio dell’individuo in risposta ad un forte stress emotivo.
Nonostante le numerose e continue ricerche quello che si sa del cervello e della mente è pochissimo. Sta di fatto che in qualche modo gli stress psicologici subiti dall’agente producono effetti nel mondo fisico circostante: colpi sui muri, un libro che vola da uno scaffale, sfere luminose che sfrecciano attraverso una stanza , mobili pesanti che si spostano sul pavimento. In alcuni rari casi, le manifestazioni possono diventare violente, producendo graffi sulla pelle, spinte e schiaffi.
Un possibile caso storico molto famoso è quello della Strega di Bell dell’inizio del XIX secolo. Ci furono fenomeni di poltergeist riconducibili ad una giovane di nome Betsy Bell. L’attività, poi attribuita a una “strega”, scaraventava oggetti intorno alla casa di Bell, spostava i mobili, pizzicava e schiaffeggiava i bambini che passavano la vicino, secondo almeno alle testimonianze oculari.
Quanto sono comuni i casi di Poltergeist?
Gli agenti responsabili di Poltergeist sono molto spesso adolescenti, ma non sempre. È più comune che gli agenti siano adolescenti stressati, in preda ai cambiamenti ormonali tipici della pubertà. Qualche volta, però, può capitare anche che adulti sotto stress possono essere agenti, specialmente, forse, se si portano il fardello di questioni irrisolte dalla loro adolescenza.
Non si sa quanto sia comune l’attività di poltergeist. Certamente, i casi degni di nota in cui ad esempio vengono lanciati oggetti da una stanza all’altra sono relativamente rari. Sono però proprio questi i casi che attirano l’attenzione trovano spazio nei programmi televisivi. Tuttavia, potrebbero esserci molti altri casi che si verificano solo una volta o in rare occasioni che passano (quasi) inosservati.
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