Cultura

La morte del Papa: Che succede dopo?

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Dopo la morte del Papa, entra in vigore un documento noto come Costituzione Apostolica redatto da Giovanni Paolo II nel 1996. A questo punto, il camerlengo, ossia il ciambellano del Papa verifica la morte del pontefice chiamandolo per tre volte con il suo nome di battesimo. Se non c’è risposta, il ciambellano dichiara che “Il Papa è veramente morto”.

In passato, per confermare la morte del Papa, il ciambellano doveva picchiettare tre volte la fronte del papa con un martelletto d’argento. La tradizione cadde in disuso dopo la morte di Papa Giovanni XXIII nel 1963.

Il Vaticano segue un rigido protocollo per affrontare la morte di un papa.

Dopo la morte del Papa, La Curia informa ufficialmente gli ambasciatori ed i Capi di Stato stranieri. Spetta invece alla Radio Vaticana diffondere la notizia della morte del papa in giro per il mondo. A questo punto, in molte città le chiese suonano a lutto le campane per annunciare la morte.

Si svolge quindi una piccola cerimonia durante la quale il camerlengo prende l’anello papale e lo taglia con un paio di cesoie alla presenza di altri cardinali. Ci sono diversi motivi per cui l’anello viene tagliato, tuttavia il più importante è impedire il suo utilizzo nella falsificazione di documenti. Inoltre, il taglio dell’anello simboleggia anche la fine dell’autorità del defunto Papa. Nessun anello, nessun potere.

Non è permesso fare fotografie o riprese prima che il cadavere del Papa sia stato adeguatamente preparato con soddisfazione del camerlengo. Fanno eccezione i ritratti.

La Procedura di sepoltura del Papa

Ogni Papa ha facoltà di specificare le proprie disposizioni funebri.

La tradizione prevede nove giorni di lutto durante i quali c’è un intervallo di tempo durante il quale la Chiesa cattolica è senza una guida spirituale. La sepoltura avviene da quattro a sei giorni dopo la morte.

Il servizio funebre si svolge a San Pietro con la partecipazione dei capi di Stato e di governo, nonché dei leader religiosi di tutto il mondo.

Dopo la morte del Papa, come viene scelto il suo successore?

Alle votazioni per scegliere il prossimo Papa, possono accedere solo i cardinali sotto gli 80 anni.

L’elezione di un nuovo papa inizia solo 15 giorni dopo la morte del Papa. Nel frattempo, cardinali da tutto il mondo iniziano ad arrivare in Vaticano per partecipare a un rito secolare chiamato conclave (dal latino cum clave che significa “con chiave”).

Sono 117 gli aventi diritto a votare per un successore. Come in ogni elezione che si rispetti, prima del conclave, si cominciano a stringere alleanze. I cardinali anziani, che hanno poche possibilità di diventare Papa possono esercitare un’influenza considerevole sugli altri.

Il giorno in cui inizia il conclave, i cardinali si muovono in processione verso la Cappella Sistina, dove terranno una votazione iniziale il primo giorno. Questo voto spesso serve a valutare il sostegno per i vari candidati. Il giorno successivo inizia vero e proprio il processo di votazione.

Durante tutto il conclave, i cardinali vengono “sequestrati” in Vaticano senza possibilità di contatti esterni fino all’elezione del nuovo Papa.

Per eleggere il nuovo Papa è necessaria una maggioranza di due terzi più uno, altrimenti la votazione deve essere ripetuta. Se la maggioranza richiesta non viene raggiunta dopo 12-13 giorni, allora si passa ad una maggioranza semplice. I cardinali non possono votare per se stessi.

Che fatica!

Fino a quando non viene eletto un nuovo Papa, sono previsti quattro scrutini al giorno. Le schede elettorali vengono bruciate in una vecchia stufa ogni due votazioni. Diverse sostanze chimiche vengono mescolate affinché il fuoco produca fumo nero se il voto è inconcludente o fumo bianco se un papa è stato finalmente designato.

Al Papa prescelto dalla votazione viene quindi chiesto se accetta di diventare Sommo Pontefice. Se la risposta è affermativa, gli viene chiesto quale nome desidera prendere.

Il nuovo Papa si reca quindi nella Stanza delle Lacrime, una piccola stanza accanto alla Cappella Sistina, dove il neo-Papa si veste con le bianche vesti papali, prima di tornare in conclave per sedersi vicino all’altare e farsi mettere al dito un nuovo Anello del Pescatore. Quindi i cardinali si presentano per rendere omaggio all’uomo che da quel momento in poi sarà considerato il rappresentante di Cristo sulla terra.

Il cardinale diacono anziano, salirà quindi sulla loggia centrale della Basilica di San Pietro per proclamare “Habemus Papam” – “abbiamo un Papa” – e subito dopo, il nuovo pontefice apparirà sul balcone per la sua prima benedizione apostolica al mondo.

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