Don Piper è un uomo, un ministro di Dio, che ha vissuto per 90 minuti in Paradiso, prima di tornare sulla terra. Ha raccontato la sua esperienza nel libro 90 Minuti In Paradiso, dal hanno tratto un omonimo film nel 2015.
«Nel momento in cui il camion mi ha colpito sul ponte, mi sono ritrovato lì in piedi alle porte del paradiso» Racconta nel suo libro Don. «Mi trovavo davanti ad uno dei dodici cancelli perlati ed ero circondato da persone che avevo conosciuto e amato in vita e che mi hanno preceduto in paradiso. Nonni, amici, insegnanti, parenti mi hanno accolto e tutti ed erano letteralmente in ottime condizioni. Molti di loro erano morti in vecchiaia qui ma erano perfetti e in salute. Quindi, proprio come ci aspetteremmo, in Paradiso staremo benissimo» ha spiegato.
Piper è stato accolto in paradiso da persone che, come lui stesso afferma, lo hanno letteralmente aiutato ad arrivare in paradiso. Le persone che hanno accolto Don Piper ai cancelli del paradiso hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua spirituale. «Queste persone mi hanno letto o regalato la Bibbia, siamo andati in Chiesa ed abbiamo pregato insieme».
Don Piper conferma quanto scritto nella Bibbia
Molti cristiani credono a ciò che la Bibbia dice sul Paradiso e Don Piper ha confermato la maggior parte dei racconti biblici. «Ero circondato da esplosioni di colori meravigliosi. Lo splendore era dappertutto, le strade erano d’oro e i cancelli che erano perlati»
«Dietro il cancello ho visto un trono rialzato, ho visto il fiume della vita e l’albero della vita. Ho visto proprio tutte quelle cose che ti aspetteresti di vedere in paradiso», ha osservato Don Piper.
Tuttavia, il ricordo più vivido che ha Don Piper è la musica.
«Si ascoltavano migliaia di canzoni allo stesso tempo ma senza alcun senso di caos. Tutte le canzoni glorificavano Dio, ovviamente, ma non c’era cacofonia tra le canzoni, anche se tutte suonavano allo stesso tempo. Potevi distinguere ognuna delle canzoni con le tue orecchie, musiche celestiali. Quella musica mi ha in qualche modo penetrato, mi ha invaso al punto che sono tornato con essa e la posso ancora sentire oggi suonare nelle mie orecchie».
Piper ha descritto il paradiso come più tangibile della realtà.
«Essere lì è stata la cosa più reale che mi sia mai capitata. Niente qui sulla terra è reale come quello che ho visto in paradiso. Quindi il paradiso è diventato la mia realtà e quello che stiamo vivendo sulla terra è lo reputo ormai soltanto un viaggio, un banco di prova», ha detto Don Piper. «La vita qui sulla terra è soltanto un luccichio negli occhi di Dio. È paragonabile ad uno sbuffo di vapore destinato a svanire in fretta. È solo in Paradiso che ti rendi davvero conto che questa qui è soltanto un’esistenza temporanea e che esiste anche un’esistenza completamente eterna».
L’Incidente (quasi) fatale di Don Piper
Era il 18 gennaio del 1989 quando Piper fu coinvolto in un incidente stradale con un semirimorchio che schiacciò la sua auto. Dichiarato morto dai primi soccorritori giunti sulla scena, il suo corpo rimase sotto un telo per i successivi 90 minuti. Durante quel tempo Don Piper era in paradiso, ma quando le preghiere di un pastore lo aiutarono a tornare in vita, Piper desiderò che non fosse mai successo. La beatitudine del paradiso ha ceduto il posto a un dolore lancinante e da un tumulto emotivo.
«Il periodo sul letto d’ospedale è stato di intensa sofferenza e rivolgevo la domanda al Signore Perché mi hai rimandato indetro in questa sofferenza?». Ma Don Piper crede di conoscere la risposta a quella domanda: «Penso di essere stato rimandato indietro per poter parlare alla gente del Paradiso. Di raccontare che il Paradiso è reale e che bisogna prepararsi per raggiungerlo».
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