Cultura

È vero che l’anima di un defunto rimane nella sua casa per tredici giorni dopo la morte?

tredici giorni dopo la morte - cosa c'è dopo la morte

Non è detto che l’anima di un defunto rimanga nella sua casa per tredici giorni dopo la morte. I tredici giorni sono un periodo indicativo che varia da persona a persona e soprattutto da religione a religione.

I primi giorni dopo la morte

Le esperienze di una persona morta sono molto interessanti soprattutto nei primissimi giorni dopo la morte. Ci vuole del tempo prima che i morti si rendano conto di essere effettivamente morti e ormai in una diversa dimensione. Questo periodo di 13 giorni (o una durata breve o più lunga a seconda della propria fede) è il periodo in cui si suppone che il defunto si renda davvero conto di essere morto.

Nell’induismo, ad esempio per la cerimonia dei tredici giorni, viene offerto del cibo al morto ed egli partecipa al banchetto. Tuttavia, se il cibo venisse offerto a qualcuno che non conosce questa usanza indù, ad esempio ad un defunto cristiano, questi non si renderebbe neanche conto che quel cibo è proprio per lui.

Molte cose sorprendenti accadono per un morto nei giorni che seguono immediatamente la sua morte.

Un morto va a sedersi su una sedia vuota ma qualcuno arriva e si siede sopra di lui, sprofondando letteralmente lui. Si sdraia su di un letto ma anche lì arriva qualcuno e prende la stessa posizione. È in piedi e passa qualcuno che lo attraversa. Non viene colpito o spinto, semplicemente attraversato e trova tutto questo molto strano. Presto riconosce di essere morto. Questa realizzazione richiede di solito un giorno o due.

I morti sono anche in grado di vedere i corpi astrali dei vivi. Riconoscono le persone che li circondano ma comunicare con loro è ormai impossibile. Ciò che più ferisce un morto è la tristezza che si può percepire nell’aria con le grida di chi piange la sua morte. Vorrebbe dire loro che è ancora li vicino, ancora vivo e sta bene, ma non può parlare. Questo è uno dei motivi per cui si dice di non piangere mai per la morte, e di rimanere felici. È solo la felicità che può lenire la tristezza dei morti. È di nuovo qui che i 13 giorni aiutano. Alla fine di questi 13 giorni, anche le persone in famiglia smetteranno a poco a poco di piangere, cercheranno di riprendere la vita normale e questo è un sollievo per il defunto.

Si incontrano altre persone morte

Una persona morta incontra presto altre persone morte, dai suoi parenti fino ai suoi amici. Questi incontri, però, di solito avvengono soltanto in un secondo momento poiché nella prima settimana, la persona morta potrebbe essere troppo presa da quello che le succede intorno. Coloro che sono morti da un bel po’ di tempo si mettono a disposizione con le loro esperienze nel mondo astrale e possono facilmente comunicare con la persona morta (in modo del tutto identico in cui noi possiamo comunicare con le altre persone viventi). Non ci vuole molto perché i nuovi morti si abituino alla loro nuova esistenza nel mondo astrale. Qualche volta potrebbe volerci più tempo, ma alla fine, una persona morta si allontanerà gradualmente dal mondo fisico.

Tredici giorni sono un periodo indicativo

Questo periodo di 13 giorni è solo indicativo in quanto il periodo effettivo diconsapevolezza di essere morti può variare molto. Le anime di coloro che sono terribilmente materialisti rimangono più attaccati alla loro vecchia casa, proprietà e così via, e questo porta loro molta più sofferenza.

Quanto tempo l’anima resta in casa?

Sebbene i morti non abbiano davvero bisogno di una casa in cui vivere o di un tetto dove dormire, c’è una tendenza per loro a tornare abbastanza spesso nei luoghi a loro familiari. Capita quindi che i morti continuino a vivere nella loro vecchia casa per un bel po’ di tempo, qualche volta anche più di un anno o due. Questo accade anche se l’anima in questione non è affatto materialista. Ma la convivenza non da fastidio né ai morti né ai vivi. Può capitare che i morti possano sentirsi un po’ a disagio dal fatto che i loro beni personali vengano usati da altri membri della famiglia. Sebbene dopo circa una settimana sappiano ormai molto bene di essere morti, rimane nei defunti una strana attrazione verso i loro effetti personali. Ecco perché si dice, per almeno un anno, di non usare o toccare gli effetti personali dei defunti.

Respirare aria di casa

I defunti continueranno a visitare la loro casa e la loro camera da letto anche dopo qualche anno. Chi è sensitivo può anche percepire in qualche modo la loro presenza. Essi però non intendono fare alcun male e non hanno alcun desiderio speciale di rimanere a casa. Quindi il periodo di tempo dei tredici giorni ha solo un mero effetto simbolico dopo la morte.

I morti provano una strana sensazione quando la loro vecchia casa viene demolita poco dopo la loro morte. Lo trovano in un certo senso scomodo perché ora dovranno cercare una nuova casa in cui soggiornare. Questa sensazione svanisce dopo un anno o due quando si sono abituati meglio al mondo astrale.

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