Vi è mai capitato di guardare quei programmi in tv di caccia ai fantasmi e pensare che sono palesemente falsi? Siamo talmente abituati all’interazione in tempo reale dei social che quasi abbiamo l’istinto di prendere il cellulare e inviare il nostro pensiero. Abbiamo lo slancio di comunicare a tutti la nostra spiegazione su quello che viene, secondo noi, presentato erroneamente come fenomeno paranormale. Naturalmente molto spesso – se non sempre – non è possibile.
Scene di “Caccia Ai Fantasmi” in TV
Di solito, le scene di Caccia ai fantasmi, in TV sono tutte praticamente identiche. Buio. Immagini che agli infrarossi appaiono sfocate ed in bianco e nero o al massimo sui toni del verde. Un uomo con indosso una maglietta con il logo del programma bene in evidenza, punta una torcia ed un piccolo registratore verso un angolo buio della stanza. Gira la testa e guarda direttamente dentro la telecamera. I suoi occhi brillano come piccole lampadine a LED.
«È proprio qui che tanta gente ha visto la figura di una bambina», dice l’uomo a bassa voce. «Speriamo di vederla e che sia dell’umore giusto per rispondere qualche domanda!» Per poi esclamare « me(bip)da!! Qualcosa mi ha toccato!». L’inquadratura sobbalza, si sfoca e poi torna a stabilizzarsi sul viso dell’uomo e sulla sua espressione di terrore.
Prove che non provano
Un ragazzo dice di aver avvertito qualcosa. Qualcuno o qualcosa lo ha toccato. C’è stato anche il rumore di una porta che sbatteva fuori dall’inquadratura. Ebbene, queste sono le cose più facile da falsificare. Non c’è modo di provare che quell’uomo sia stato toccato, o che sensazioni abbia provato. Tanto più semplice è che qualcuno di vivo e vegeto, abbia sbattuto la porta lontano dall’occhio della telecamera.
Il solito canovaccio
La ricetta è dunque sempre la stessa. Gli investigatori del paranormale dotati di telecamere ad infrarossi e vari dispositivi di rilevamento di fantasmi, trascorrono una notte in un hotel/casa/magazzino/scuola/orfanotrofio/manicomio – e chi più ne ha, più ne metta – abbandonato che si dice sia infestato dai fantasmi. Immancabilmente, prima che sorga il sole, questi investigatori hanno visto/parlato/trovato prove dell’aldilà e tornano a casa tutti molto scossi.
In realtà, una tipica indagine paranormale richiede diverse settimane o mesi fatte di molte visite al luogo infestato. Nonostante questo, per la stragrande maggioranza del tempo i rivelatori elettronici rimarrebbero silenziosi. È quindi praticamente sicuro che quello scenario tipico di “una notte in una casa stregata” non sia reale, ma necessario per mantenere gli spettatori incollati allo schermo.
Nelle indagini vere, quelle lunghe che non vedremo mai nei programmi TV, le telecamere vengono installate nei luoghi infestati, addirittura settimane prima dell’arrivo degli stessi cacciatori di fantasmi. Negli Show televisivi, sembra quasi che i fantasmi possano presentarsi su richiesta, ma è così che funziona.
Le attrezzature dell’Acchiappa Fantasmi
Gli investigatori posizionano un registratore in una stanza vuota o lo usano per “intervistare” gli spiriti presenti. Poiché i fantasmi non hanno corde vocali, usano la loro energia per manipolare elettricamente il suono che può essere captato dai registratori. Nella maggior parte dei casi, le parole dei fantasmi sono quasi impossibili da percepire. Una volta che i cacciatori di fantasmi, nei loro programmi mettono i loro sottotitoli a quei suoni, allora diventa facile capire cosa dicono. Ma stiamo davvero ascoltando quelle parole, o i sottotitoli ci portano a sentire quelle parole? Probabilmente, come spiegato in questo articolo, siamo vittime di pareidolie acustiche.
Gli investigatori del paranormale in TV mostrano anche dispositivi che rilevano i cambiamenti nel campo elettromagnetico, che si ritiene indichino la presenza di spiriti.
Il sensore di campo elettromagnetico (Ne parliamo qui) è dotato di una serie di led che si illuminano una dopo l’altra. Più forte è il cambiamento elettromagnetico più sono i led che si illuminano. Il problema è questo rilevatore può essere facilmente ingannato ad esempio con un telefono cellulare. Un semplice telefono può far illuminare il sensore EMF come fosse un albero di Natale.
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