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Esperienza di Pre-Morte Italiana: Sara V

Esperienza di pre-morte di Sara V

Immergetevi nella straordinaria narrazione di Sara V, una donna che si è trovata catapultata oltre i confini della realtà come la conosciamo. Un incidente inaspettato la trasporta in un mondo dove il tempo si dissolve e i colori vibrano con una vita propria, un luogo dove le sensazioni superano ogni possibile confronto terreno. Questa non è solo la storia di un’esperienza di pre-morte, ma il racconto di un risveglio, di una metamorfosi che ha riscritto il destino di una vita. Attraverso le parole di Sara, vi invitiamo a esplorare un viaggio che ha infranto le barriere dell’ordinario, offrendo una prospettiva nuova sull’esistenza, sulla morte e sul significato profondo che intercorre tra di loro. Preparatevi a seguire le orme di Sara in un’avventura che tocca l’anima e trasforma la coscienza.

L’Incidente di Sara V

Avevo 25 anni quando la mia vita cambiò per sempre. Non era obbligatorio indossare il casco in motorino, e in quel periodo mi stavo recando da mio marito. In un istante, la quotidianità si trasformò in un’esperienza che avrebbe riscritto la mia esistenza. Un camion, svoltando dietro di me, urtò il mio motorino. Non vidi nulla, il camion era alle mie spalle. Cadendo, la mia testa colpì il marciapiede. In pochi secondi, la mia realtà si spostò altrove.

Un Posto diverso

Mi ritrovai in un luogo che sfidava ogni descrizione terrena, trasformata in una versione più giovane di me stessa, forse di 13 o 15 anni, avvolta in una tunica bianca e scalza. La felicità che provavo era immensa, una beatitudine senza fine. Correvo in un prato dall’erba alta e di un verde più intenso di qualsiasi colore conosciuto sulla Terra, quasi fosforescente.

Il cielo era di un azzurro vivido, solcato da nuvole bianche, e in lontananza si ergeva un albero maestoso, simile a una quercia, che sapevo essere una porta verso un altro mondo. Non avevo alcun ricordo della mia vita terrena e l’unico desiderio era raggiungere quell’albero.

Ma poi, un unicorno bianco e splendente apparve davanti a me. Era la creatura più bella che avessi mai visto, e il suo manto aveva una morbidezza superiore a qualsiasi velluto toccato prima. L’amore per gli animali mi fermò, e rimasi lì, accarezzandolo, immersa in una beatitudine infinita.

La prossima cosa che ricordo è il risveglio in ospedale, con mio marito e mio fratello al mio fianco. Continuavo a ripetere “che viaggio ragazzi… non avete idea di chi ho visto”. Avevo con me un Rosario e un’immagine di Padre Pio, la mia devozione era stata la mia protezione.

Nei mesi successivi, la mia memoria era un vuoto. Non riconoscevo più nessuno, non sapevo più chi ero o cosa facevo. Ero in uno stato di mezzo, percependo un altro mondo, non completamente connessa a questa realtà.

Il percorso di ritorno a questo mondo fu lungo e difficile, la ferita alla testa aveva lasciato segni profondi. Il mio matrimonio, infine, non sopravvisse a questa trasformazione.

La mia esperienza di pre-morte non fu solo una fuga dalla realtà, ma un viaggio che ampliò la mia coscienza oltre i confini della vita quotidiana. I colori, le sensazioni, l’erba sotto i piedi, l’incontro con l’unicorno, tutto contribuì a una consapevolezza e una felicità mai provate prima.

Il tempo e lo spazio persero il loro significato convenzionale. I miei sensi erano acuti oltre ogni immaginazione, e la visione di quel mondo era vibrante, piena di vita, in contrasto con la piattezza della realtà quotidiana.

Non incontrai persone defunte né attraversai un tunnel, ma fui circondata da una luce mistica, un cielo luminoso che prometteva un mondo oltre l’albero, un mondo di pace, accettazione e gioia.

La mia vita religiosa e spirituale prima dell’incidente era fondamentale, e l’esperienza rafforzò le mie convinzioni. Sentivo di appartenere a quel luogo mistico, come se fosse la mia vera casa e la vita terrena fosse solo un passaggio.

La Nuova Sara V dopo l’esperienza di pre-morte

Questo viaggio non solo confermò le mie credenze, ma mi diede anche una nuova direzione. Divenni una guaritrice, seguendo il richiamo del mio cuore, e anche se il percorso fu costellato di incomprensioni e giudizi, alla fine trovai la mia strada.

La mia esperienza di pre-morte non fu semplicemente un episodio isolato, ma un punto di svolta che mi guidò verso una vita dedicata alla guarigione e alla spiritualità, una vita in cui ogni giorno è un passo verso l’amore e la comprensione che avevo sperimentato in quel prato, accanto a quell’unicorno, sotto quel cielo infinitamente azzurro.

L’esperienza di pre-morte di Sara V

Mentre il sipario cala sulla straordinaria esperienza di pre-morte di Sara V, ci ritroviamo a riflettere sulla fragilità e sulla forza insite nell’essere umano.

La sua vicenda, che si snoda tra i fili sottili della vita e della morte, ci lascia con un senso di meraviglia e di profonda curiosità. Sara, attraverso il suo viaggio, ci ha mostrato che esistono dimensioni di esistenza che sfuggono alla nostra comprensione quotidiana. Forse, la fine potrebbe non essere altro che un nuovo inizio. La sua testimonianza è un invito a guardare oltre.

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