La Notte del Badappa
Non dimenticherò mai quella notte, e posso dire con certezza che il Fantasma di Jammu ha lasciato un segno indelebile nella memoria del mio amico R. Tutto iniziò quando R, che all’epoca aveva 16 anni e viveva a Jammu (India settentrionale), mi raccontò di un’esperienza inquietante vissuta nella sua casa, situata ai margini di una foresta. Un luogo che già di per sé aveva un’atmosfera inquietante, soprattutto di notte.
R viveva in una grande casa con la sua famiglia e numerosi lavoratori che si occupavano della manutenzione della proprietà. Suo padre era un importante funzionario del governo, e per questo motivo c’erano sempre delle guardie a sorvegliare la casa, sia di giorno che di notte. Sembrava un ambiente sicuro, ma presto si rivelò tutt’altro. L’incontro con il Fantasma di Jammu cambiò per sempre la percezione di quella casa.
Gli Avvistamenti del Fantasma di Jammu
Un giorno, alcuni dei lavoratori si avvicinarono alla madre di R, visibilmente turbati, per raccontarle di una figura strana che vedevano aggirarsi per la casa. All’inizio, R pensava che fosse solo una storia per spaventare, ma sua madre, preoccupata dai volti pallidi dei lavoratori, decise di prendere la cosa seriamente e iniziò a indagare. Parlò con le guardie, e con grande sorpresa, anche loro confermarono di aver visto questa figura. Appariva di notte, vestita di bianco, a volte in cucina, altre volte sul tetto o attorno alla casa. Non era un’apparizione normale, e il fatto che fosse sempre avvolta in un mantello bianco rendeva tutto ancora più inquietante. Era chiaro che si trattava del Fantasma di Jammu.
Convinta che ci fosse qualcosa di soprannaturale, la madre di R decise di consultare il giardiniere, un uomo che lavorava lì da tantissimo tempo. Lui le raccontò che, ogni volta che tornava a casa di notte, qualcuno gli tirava dei sassi dall’albero di peepal nel giardino. Ora, in India si crede che gli spiriti risiedano negli alberi di peepal, quindi la madre di R pensò che abbattere quell’albero avrebbe potuto risolvere il problema. Ma l’abbattimento di quell’albero legato al Fantasma di Jammu non fu affatto semplice.
Il Mistero del Giardiniere e il Fantasma di Jammu
Il giorno successivo, il giardiniere si arrampicò sull’albero per tagliarlo. R era lì, insieme a sua madre, e lo osservavano con ansia. Improvvisamente, successe qualcosa di orribile: il giardiniere cadde dall’albero, come se fosse stato spinto. Nessuno lo toccò, eppure cadde a terra, privo di sensi. Fu portato d’urgenza in ospedale, e quando si svegliò, disse che era sicuro di essere stato spinto da una forza invisibile. In tutta la sua vita, non gli era mai successo nulla del genere. Il pensiero che il Fantasma di Jammu fosse responsabile dell’incidente divenne subito predominante.
Dopo quell’incidente, la paura si diffuse nella casa. La madre di R non sapeva cosa fare, e per non preoccupare ulteriormente suo marito, decise di non dirgli nulla. Per un po’ le cose sembrarono tornare alla normalità, ma la tranquillità durò poco.
L’Incontro Finale con il Fantasma di Jammu: Il Badappa
Una notte, mentre la famiglia di R tornava a casa dopo una cena, accadde qualcosa di terrificante. R era seduto sul sedile anteriore e si era addormentato. Fu svegliato bruscamente dal fermarsi improvviso dell’auto. Quando aprì gli occhi, vide il loro autista che recitava dei mantra e accendeva incenso all’interno della macchina. Una scena che non avrebbe mai dimenticato. Incuriosito e spaventato, R guardò fuori dal parabrezza e vide una figura, a circa 20-30 metri di distanza. Un uomo, o meglio, qualcosa che sembrava un uomo, vestito completamente di bianco, con il viso e i capelli dello stesso colore. E quello che fece dopo fu semplicemente spaventoso: si stese sulla strada, allungandosi fino a coprirla completamente. Nessuno poteva credere ai propri occhi.
L’autista, senza perdere tempo, iniziò a recitare i mantra più forte e accelerò, passando sopra quella cosa. Il giorno successivo, R si ammalò gravemente. Fu chiamato un prete che spiegò loro che avevano incontrato un Badappa, uno spirito capace di allungarsi a dismisura. Il prete disse che probabilmente era un’anima inquieta, forse una persona che non aveva ricevuto una sepoltura adeguata. Il Fantasma di Jammu, nella forma di questo spirito maledetto, aveva lasciato la sua impronta finale.
Dopo una cerimonia di purificazione in casa, le cose sembrarono tornare alla normalità, ma R mi confessò che quella notte avrebbe sempre portato con sé il ricordo di ciò che aveva visto. Il Fantasma di Jammu non era solo una leggenda, era reale, e il pensiero di averlo incontrato lasciò in lui un segno indelebile.Dopo una cerimonia di purificazione in casa, le cose sembrarono tornare alla normalità, ma R mi confessò che quella notte avrebbe sempre portato con sé il ricordo di ciò che aveva visto. Il Fantasma di Jammu non era solo una leggenda, era reale, e il pensiero di averlo incontrato lasciò in lui un segno indelebile.
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