I fenomeni in punto di morte (chiamati anche Deathbed phenomena) sono qualcosa di non ancora ben compreso ma che risultano molto importanti per chi li vive. Ne abbiamo parlato in generale qui, ma in questo articolo riportiamo alcune testimonianze.
L’esperienza di un papà ateo
La settimana prima della morte della mamma, mentre giaceva intubata in terapia intensiva, abbiamo ricevuto la notizia che mio padre aveva un cancro ai reni, in stadio avanzato. Le metastasi erano ormai su tutto il suo corpo. Mio papà aveva di 92 anni.
E così, dopo una breve discussione con i suoi medici, il giorno dopo il servizio funebre della mamma, è stato riportato a casa. La nostra famiglia si è preparata a ciò che di inevitabile sarebbe di li a poco alle incognite su quanto papà avrebbe sofferto.
Mio padre era molto debole, ma ancora mentalmente attivo e indipendente. Avevamo messo un materasso sul pavimento accanto al letto di papà, ci alternavamo ogni notte, per aiutarlo e per somministrargli le medicine che gli alleviavano il dolore. Tutti noi in casa ci alternavamo su quel materasso, durante il giorno, facendo compagnia a papà. I bambini dopo la scuola, io dopo il lavoro, e mio marito di notte.
I primi fenomeni in punto di morte
Una settimana prima di morire, papà, ha iniziato ad avere delle visioni. Un sabato mattina c’ero io sul materasso, accanto a lui e leggevo un libro quando papà mi chiese.
Dove sono?
Proprio qui, papà, nella tua camera da letto, con me.
Mi sento come se fossi in un tunnel e sto aspettando indicazioni su dove andare dopo.
Mi sono messa a sedere in preda al panico. Avevo letto di questi tipi di fenomeni di pre-morte, ma non volevo davvero che mio padre ricevesse quelle indicazioni.
Uhm, cavolo papà, puoi descrivere qualcosa? C’è qualcuno in giro?
Stavo cercando di capire cosa stesse succedendo
Vedo una scala, proprio laggiù.
Cominciò a indicare il soffitto.
Ok fantastico. Una scala. Merda. Forse è questo. In qualche modo salirà questa scala invisibile e poi mio padre se ne andrà. Ho pensato. Eravamo soli, non c’era nessuno con noi.
Una Scala per il paradiso
Papà, puoi descrivere la scala?
È verde oliva con corrimano in metallo nero.
Onestamente, questa è stata una specie di delusione per me. Pensavo che i colori associati al paradiso fossero argento e oro, o almeno qualcosa di brillante o luccicante. Ma verde oliva? Metallo nero? Non importa, mi sono detta, è la sua scala, non la tua. Quella era la scala di mio padre e la immaginavo comunque molto elegante, papà non era mai stato un tipo schizzinoso.
Uh, beh, c’è qualcuno in giro? Riconosci qualcuno? Se c’è qualcuno che conosci puoi chiedere cosa fare.
Dissi questo come se fosse una procedura consueta. Voglio dire, quando vai all’aeroporto ci sono gli assistenti di volo, quando sei in una stazione dei treni, chiedi al capotreno. Se vedi una scala invisibile in un angolo della tua stanza, dovrebbe esserci anche una specie di guida a cui chiedere. Giusto?
Per tutto il tempo pensavo, forse sono io la guida. In questo caso, cosa devo fare? Lui merita una guida molto migliore di me, o almeno una guida che sia del regno dei morti, per l’amor del cielo. Ammetto di essermi sentita impacciata. Ho guardato papà e sembrava piuttosto calmo, in realtà. È più bravo di me in questa situazione, pensai.
Ogni Momento è Prezioso
Dopo alcuni minuti in cui papà sembrava come stordito, frastornato, tornò in sé. Dopo questa esperienza, abbiamo parlato molto. Più tardi ho chiesto a papà cosa pensava sarebbe successo dopo la morte. La sua risposta, senza troppe esitazioni, è stata nulla. Gli ho chiesto se avesse capito qualcosa in più, se avesse maggiori consapevolezze ora che era prossimo alla morte. Papà mi ha risposto di aver capito solo ora che ogni momento conta.
Altre visioni sul letto di morte
Non sembrava spaventato dalla morte. La sua razionalità non vacillava. A parte quelle visioni. Nei giorni successivi avrebbe rivisto suo padre ogni volta che chiudeva gli occhi. Suo padre era in piedi accanto a lui, “nitido e chiaro, come in una fredda giornata d’inverno“.
Un giorno vide alberi nella stanza, alti “più di 12 metri”, con edifici alti accanto a loro.
Guarda tutte le forme di vita su e giù per gli alberi, mi disse.
Un altro giorno era un giardino. Da dove venivano tutti questi fiori? chiese, indicando il nulla. Una volta vide persone in molti costumi tipici di diversi paesi, ballare e festeggiare.
Gli ho detto che stavano celebrando la sua vita.
E poi c’è stata la volta in cui ho alzato lo sguardo e il viso di papà. Era raggiante mentre teneva le mani davanti al viso, come per incorniciare un’immagine:
Guarda, disse piangendo di gioia, è Times Square!
Mio padre aveva visioni come queste abbastanza frequentemente e me le descriveva tutte le volte che si verificavano.
È stata un’esperienza strana, ascoltarlo e guardarlo. Era come se mio papà avesse un piede nel regno spirituale e uno in camera da letto, con me. La cosa fondamentale è mio padre non assumeva medicinali in quel periodo. Queste visioni, questi fenomeni in punto di morte, penso siano state di conforto per entrambi alla fine.
Lascia un Commento