I fantasmi e gli spiriti sono diventati così strettamente associati alla paura che è quasi scontato che, se richiesto, la maggior parte delle persone ammetterebbe che se ne vedesse uno ne rimarrebbe terrorizzata. Addirittura anche gli investigatori di fantasmi nei programmi TV scappano via come conigli spaventati quando vedono o sentono qualcosa di inaspettato. Tuttavia, secondo molti i fantasmi non sono pericolosi
Ma perché hanno tutti così paura dei fantasmi?
Stai camminando disarmato in una fitta giungla tropicale abitata da tigri e grandi serpenti. Di certo saresti spaventato, in questa situazione. La tua vita è potenzialmente in pericolo e la paura è più che giustificata, dato che sono presenti predatori letali nelle vicinanze. Ora immaginati da solo di notte in una casa che ha la reputazione di essere infestata dai fantasmi. La maggior parte delle persone probabilmente proverebbe lo stesso tipo di paura. La paura di rimanere da soli, che può essere associata alla presenza di fantasmi prende il nome di autofobia. Ne parliamo in questo articolo.
Eppure la maggior parte degli esperti di paranormale, ritiene quella paura non giustificata. I fantasmi, in generale, sono innocui. Stando alle molte indagini e casi di studio condotti da esperti di paranormale, i fantasmi non sono pericolosi.
I Fantasmi non sono pericolosi
La verità è che i fantasmi non sono pericolosi. I fantasmi non hanno mai fatto del male a nessuno se non attraverso la paura che però è relativa alla persona che fa l’avvistamento. Qualcuno può essere spaventato da un fantasma ma non necessariamente perché il fantasma voglia causare paura e disagio.
In molte culture e religioni di tutto il mondo, si crede che i fantasmi abbiano cattive intenzioni nei confronti dei vivi. Questo è va a cozzare con le molte testimonianze che suggeriscono che le persone non cambiano la loro personalità dopo la morte, men che meno diventano malvagi.
Allora perché abbiamo paura di fantasmi e spiriti?
Ci sono due ragioni principali. La paura dei fantasmi, nota anche come spettrofobia o phasmophobia (della Phasmofobia ne parliamo in questo articolo), deriva ovviamente dalla nostra paura dell’ignoto. Questa è una paura profondamente radicata all’interno del nostro corredo genetico. Si tratta della parte più primitiva del nostro cervello che risponde all’istinto, riempiendo i nostri corpi di adrenalina quando incontriamo una minaccia, preparandoci a combattere o fuggire. E quando quella minaccia è qualcosa di sconosciuto che potrebbe balzare fuori dall’oscurità, allora probabilmente fuggiremo da essa.
C’è un’altra componente in questa paura quando quel qualcosa nell’oscurità viene percepito come un fantasma. Dopotutto, un fantasma è la manifestazione di una persona morta. Quindi non solo ci troviamo di fronte a ciò che pensiamo sia una minaccia per le nostre vite, ma anche ad una vera e propria rappresentazione della morte stessa. Non solo è un’entità che non capiamo, ma è anche residente nel luogo che molti di noi temono di più: la misteriosa terra dei morti.
Il secondo motivo principale per cui temiamo i fantasmi è che siamo stati ulteriormente condizionati a farlo dalla cultura popolare. Senza troppe eccezioni, libri, film e programmi televisivi ci presentano i fantasmi come esseri malvagi, capaci di causare danni, ferite e persino di ucciderci.
Quello che Hollywood e la televisione in generale raccontano, è molto impreciso e non può essere considerato del tutto veritiero. Rappresentano gli spiriti dei morti come di natura malvagia, pieni di malizia e intenzioni dannose. Le figure inquietanti di fantasmi vendicativi in stato di decomposizione possono fare un certo effetto nei film, ma hanno pochissime corrispondenze con la realtà.
Fantasmi pericolosi o Poltergeist?
I fantasmi sono dunque fenomeni innocui. Per quanto possano renderci nervosi e confusi, non c’è davvero nulla da temere. In generale, i fenomeni si limitano a registrazioni di eventi passati che si sono svolti in un particolare ambiente. Questo è il motivo per cui all’interno di case infestate è possibile udire il suono di passi su una scala, ad esempio, o anche le voci di una discussione avvenuta molti anni prima. A volte le apparizioni possono essere viste svolgere lo stesso compito più e più volte.
I veri fantasmi o le apparizioni spirituali possono essere manifestazioni terrene di coloro che sono morti. A volte sono in grado di interagire con i messaggi viventi e di trasmettere.
Che si tratti di apparizioni o di suoni, nessuno dei due rappresenta una vera minaccia. Certo, le voci registrate attraverso le tecniche dei fenomeni vocali elettronici (EVP, ne parliamo qui) possono a volte essere maleducate o addirittura offensive, niente che possa avvicinarsi ad una reale minaccia di danni fisici.
Che dire allora di quei rari casi in cui una persona viene apparentemente graffiata, schiaffeggiata o addirittura morsa da qualche entità invisibile?
Questi casi, e altri in cui le persone vengono “attaccate” e gli oggetti vengono lanciati in giro, sono considerati dalla maggior parte dei ricercatori di oggi esempi di attività svolte da poltergeist (puoi approfondire qui). Sebbene letteralmente poltergeist significhi “spirito rumoroso”, l’attuale teoria della parapsicologia suggerisce che i poltergeist non siano affatto spiriti o fantasmi. Piuttosto, l’attività poltergeist è un’attività psicocinetica causata da una persona vivente. Di solito quella persona è un adolescente che subisce cambiamenti ormonali o qualcuno sotto l’effetto di un estremo stress emotivo o psicologico.
In altre parole, quelli che generalmente consideriamo gli aspetti più spaventosi dei fantasmi – oggetti che si muovono da soli, TV accese, colpi sui muri e, molto raramente, una persona ferita – sono molto probabilmente causati dall’attività inconscia di una mente umana vivente. Non possiamo dunque incolpare i fantasmi per questi attacchi.
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