Paranormale

I Luoghi Più Infestati d’Italia

I Luoghi Più Infestati d'Italia - cosa c'è dopo la morte

Vuoi per la sua grandezza, vuoi per Hollywood quando si sente parlare di spiriti e case infestate ci sono sempre di mezzo gli States. Qui però vi parleremo, finalmente, di alcuni dei luoghi più infestati d’Italia. Se volete incontrare un fantasma, la probabilità di incontrarlo in questi luoghi è decisamente più alta sia per la loro storia, sia per i cadaveri che vi troverete attorno.

Naturalmente si parla di leggende, quindi prendete queste storie così come sono: curiosità e motivi aggiunti per spingervi ad essere turisti.

Cappella dei Martiri (Otranto)

I Normanni costruirono la cappella nel XI secolo ad Otranto, in Puglia. La cattedrale mostra i teschi di 813 martiri decapitati dai turchi durante il massacro del 1480. Dietro l’altare, insieme ai teschi, si trova la pietra su cui decapitarono le vittime. Una leggenda racconta che un fantasma senza testa appaia in sella a un cavallo vicino alla cattedrale, soprattutto nei mesi estivi.

Ca’Dario (Venezia)

Strano a dirsi ma Venezia è considerata da molti una delle città più infestate d’Europa. E quando si parla di fantasmi a Venezia, Ca’Dario (Palazzo Dario) salta sempre fuori.

Conosciuta come “la casa del non ritorno” Ca’Dario sorge sulle rive del Canal Grande e si è conquistata questo appellativo a cause delle strane morti occorse a tutti quelli che in passato hanno posseduto questo edificio costruito nel XV secolo.

Pochi anni dopo la proprietà dell’edificio passa da Giovanni Dario a sua figlia Marietta sposata con il burbero Vincenzo Barbaro. Dopo il tracollo finanziario di Vincenzo Marietta si suicida e non passa tanto tempo che anche Vincenzo Barbaro muore. In seguito Giacomo il figlio di Giovanni Dario, viene assassinato in un agguato. Si susseguiono le morti anche tra i successivi proprietari ma i fantasmi entrano in scena in epoca più recente.

Nel ‘900, Filippo Giordano delle Lanze, un conte torinese e collezionista d’arte e di antiquariato, acquistò Ca’Dario. Negli anni ’60, il suo giovane amante Raul Blasich lo uccise a Ca’ Dario. Dopo l’omicidio, Raul fuggì a Londra, dove uno sconosciuto lo assassinò. Christopher Kit Lambert, storico manager degli Who, comprò Palazzo Dario perché ne era innamorato. Tuttavia, temeva la maledizione del palazzo e non voleva dormirci. Si racconta che abbia detto a alcuni gondolieri che i fantasmi del palazzo lo tormentavano.

Christopher Kit Lambert muore di emorragia cerebrale cadendo dalle scale a casa di sua madre, poco dopo aver venduto il palazzo ad un uomo d’affari veneziano, Fabrizio Ferrari. Ferrari si trasferisce con sua sorella a Ca’ Dario ma la donna sarà vittima di uno strano incidente stradale senza testimoni. L’ultimo proprietario conosciuto di Palazzo Dario è stato l’imprenditore Raul Gardini. Poco dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta di Mani Pulite si suiciderà 1993. Al momento della morte si trovava nella sua casa di Milano, ma Ca’ Dario era una delle sue proprietà.

Le Catacombe dei Cappuccini (Palermo)

Probabilmente, tra i luoghi più infestati d’Italia, le catacombe di certo non mancano. A Palermo ci sono le catacombe dei Cappuccini che, almeno in origine, dovevano ospitare soltanto i monaci del convento dei Cappuccini. Con il tempo, però, venne data ad alcuni la possibilità di essere seppelliti lì ed il luogo diventò una sorta di luogo status symbol nel quale in tanti desideravano essere tumulati. Si contano oltre ottomila mummie e alcune di queste disposte lungo le pareti, in diversi stati di decomposizione. Oggi queste catacombe dei Cappuccini sono aperte al pubblico ed in molti turisti hanno affermato di aver sentito rumori come fischi e sussurri. I turisti affermano anche di aver trovato gli scheletri in posizioni ed in posti differenti dopo essere tornati indietro alla stanza precedente.

Le Mummie di Ferentillo (Umbria)

Ferentillo, un piccolo paese nel sud dell’Umbria, nasconde qualcosa di lugibre sotto la sua Chiesa di Santo Stefano. Nei sotterranei della chiesa venivano infatti tumulati corpi che venivano attaccati da un fungo in grado di trasformarli in mummie. Visitando il Museo delle Mummie di Ferentillo nel fondo della chiesa è possibile osservare che alcuni dei cadaveri hanno ancora capelli, barba e denti, e alcuni di loro indossano vestiti. Tra i cadaveri esposti ci sono una madre con il suo bambino e un avvocato assassinato e il suo assassino.

Il Museo del Purgatorio (Roma)

Vicino Castel Sant’Angelo, nel centro di roma c’è una piccola chiesa: la chiesa del Sacro Cuore. Qui è sito il Museo Delle Anime del Purgatorio dove si dice vi siano intrappolate anime in attesa di andare in paradiso o all’inferno. Queste anime cercherebbero di attirare l’attenzione dei visitatori per ottenere le loro preghiere in maniera tale da poter andare in paradiso. Nel museo sarebbero presenti degli oggetti posseduti.

È possibile osservare un libro di preghiere macchiato dall’impronta, che sembra marchiata a fuoco, di una mano su una pagina. C’è la federa di un cuscino con impressa l’anima di una suora morta di tisi nel 1894, una camicia da notte e il berretto di un vedovo marchiato dall’anima di sua moglie e la fotocopia di una banconota da dieci lire in parte bruciata. La banconota sarebbe appartenuta ad un sacerdote e la bruciatura causata dal suo spirito per esortare i suoi confratelli a fargli dedicare una messa.

Il Villaggio delle Streghe di Triora (Liguria)

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Nel 1587, una carestia colpì il villaggio di Triora, in Liguria, durando due anni. Gli abitanti del villaggio incolparono un gruppo di donne che, secondo le voci, si incontravano di notte in un luogo chiamato La Cabotina. Gli accusatori sostennero che queste donne praticavano stregoneria, provocavano tempeste rovinose, commettevano infanticidio, avevano rapporti sessuali con il diavolo, preparavano pozioni velenose e si trasformavano in gatti per intrufolarsi nelle case. Sulla base di queste accuse, gli interrogatori coinvolsero 300 donne e torturarono cinquanta di esse. Alcune donne morirono durante la tortura. Il museo di Triora rende omaggio a queste vittime, esponendo le confessioni che gli inquisitori estorcevano loro.

Museo Medievale del Criminale e della Tortura (Toscana)

I Luoghi Più Infestati d'Italia

Tra i probabili luoghi più infestati d’Italia c’è anche la Toscana. A San Gimignano, piccolo paese medioevale, c’è il Museo Medievale del Criminale e della Tortura, dove si possono vedere gli inquietanti strumenti di tortura utilizzati durante la Santa l’Inquisizione romana. Ci sono strumenti come le Vergini di Norimberga, ghigliottine e sedie di tortura usate su quelli che erano considerati eretici. Le accuse più comuni che utilizzavano per giustificare le torture erano l’omosessualità, la promiscuità, l’ebraismo e il protestantesimo.

L’Isola di Poveglia (Venezia)

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Eccoci di nuovo a parlare di Venezia, dopo Ca’Dario! Ora tocca all’isola di Poveglia, chiusa ai turisti e per questo conosciuta come “L’isola proibita”. Secondo la leggenda, una guaritrice (considerata da molti una strega) maledì l’isola, dichiarando che nessuno l’avrebbe mai più abitata. Spaventati dalla maledizione, gli abitanti decisero di non vivere più lì. In seguito, durante la peste nera e altre epidemie che colpirono Venezia, le autorità usarono l’isola come luogo di sepoltura di massa.

Quando le autorità si resero conto che le navi che arrivavano nella Laguna portavano con sé la peste, misero in quarantena i passeggeri a Poveglia.

In Seguito l’isola, è stata adibita ad ospitare malati di mente. Secondo la storia, un medico torturava e massacrava i pazienti con terapie sperimentali. Impazzito egli stesso, il medico si suicidò lanciandosi da una finestra dell’ospedale psichiatrico. Il suo corpo, però, non è mai stato ritrovato. Si ritiene che almeno 160.000 persone siano morte a Poveglia, confermando il suo status di uno dei luoghi al mondo con il più alto numero di morti per metro quadrato. Presumibilmente, l’isola è infestata dalle persone che sono morte lì, e alcuni che passano li vicino raccontano di aver sentito grida e lamenti provenire dall’isola proibita.

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