Nei film, di solito, l’ultimo desiderio quando si è in punto di morte è una sigaretta, o forse una cena prelibata. Ma nella vita vera, qual’è l’ultimo desiderio, quali sono i pensieri che si affollano nella mente in punto di morte? Ecco le testimonianze raccolte dai caregiver e dalle infermiere che ogni giorno si trovano ad affrontare la morte di qualcuno.
Migliori amici per sempre
Una volta, abbiamo permesso di salire sul letto di un paziente i suoi amati cani, un Border Collie ed un Pastore Tedesco. Era l’ultimo desiderio di quell’uomo e lo abbiamo accontentato.
Alla Salute
Quando la fine si avvicina, ogni tanto permettiamo a qualcuno di alzare un po’ il gomito, anche se spesso si tratta soltanto di una tazza di tè.
Per Sempre Insieme
Una volta, un’anziana coppia era ricoverata in un reparto di chirurgia in due stanze differenti. Quando le condizioni del marito si sono aggravate hanno richiesto di poter stare nella stessa stanza con due letti attaccati. I due si sono tenuti per mano cantando canzoni allegre. Sono morti entrambi in quel reparto a distanza di una decina di giorni.
Vuoi sposarmi?
Un uomo soffre di una grave disfunzione cardiaca e non è chiaro se le cure avranno effetto o meno. C’è la possibilità che stia avviandosi alla morte ed è suo desiderio sposare quella che è stata la sua compagna per quarant’anni. Un prete è stato quindi invitato in ospedale e ha celebrato il matrimonio con lo sposo in abito elegante ma sempre disteso nel suo letto, collegato ad i macchinari che lo tengono in vita.
Premonizioni
Una volta un paziente mi ha detto «Tra un paio di settimane compirò ottant’anni. Tempo di festeggiare il mio compleanno e morirò». È andata proprio così.
Molti anni fa, un paziente stava morendo ed era semi incosciente. Mi disse che era felice di morire perché era riuscito a dare un’occhiata al paradiso ed ora sarebbe stato felice di morire. Disse che il paradiso era bellissimo e non era più spaventato dalla morte.
Quella mattina che mia zia morì ero con lei. All’improvviso ha cominciato a parlare con mia nonna morta guardando dietro di me. Giuro di aver avvertito anche io la sua presenza.
Rimpianti?
Ricordo una persona dire che la vita è troppo corta. Mi ha suggerito di fare le cose che mi piacciono e che mi rendono felice.
Spesso la gente prima di morire parla del pensionamento. Dicono che la loro salute è peggiorata proprio dopo la pensione e che non sono riusciti a godersi appieno il riposo. Sostengono anche non aver fatto tutte le cose che avevano immaginato di poter fare.
Rapido ed Indolore: Pete McGrath
Pete McGrath, 92 anni ha espressamente richiesto che la sua morte fosse “Rapida ed Indolore”. Pete, nel suo letto di ospedale, ha rifiutato la rianimazione.
«In questo caso» di ha detto la dottoressa, «se dovesse essercene la necessita, non praticheremo la rianimazione cardio polmonare, che le comprimerebbe il petto o l’intubazione o il defibrillatore». «Sono pienamente d’accordo» ha confermato Pete. «Sicuro che non vuole essere rianimato?» ha chiesto ancora la dottoressa. «Si. Sono sicurissimo»
Poi Pete motiva la sua decisone.
Quando ho compiuto 92 anni, ho organizzato una festa bellissima. Mentre guidavo sulla via del ritorno ho pensato: “Hai compiuto 90 anni ed hai avuto una vita stupenda. Qualcosa di certo accadrà nei prossimi anni, sia che si tratti di una fine, che dell’inizio di qualcosa di nuovo”. Per questo sono relativamente calmo. Sono calmo e pronto ad accettare quello che accadrà. Non sono spaventato di morire. È qualcosa che fanno tutti.
Combattere contro il pronostico: Mellissa, 39 anni.
Melissa sta per essere dimessa, ma non per un buon esito del suo cancro. Tutt’altro. Melissa sta andando a casa per passare gli ultimi giorni in famiglia ed in particolare con i suoi tre figli. Melissa spera che un riavvicinamento possa aiutare il suo processo di guarigione ma la dottoressa non vuole darle false speranze: «Questo passo è molto importante, ma sai bene che non sarà fondamentale nella tua lotta. La guarigione dipenderà in gran parte da come il tuo corpo reagirà e dai limiti imposti dalla biologia». Melissa si asciuga le lacrime e ribadisce il concetto: «Ho promesso ai miei figli che combatterò e lo farò, perché non sono pronta a morire. Non voglio perderli»
Voglia di Vivere. Anonimo, 49 anni
Un uomo di 49 anni sta lottando da tempo contro una forma molto aggressiva di cancro ai polmoni. La scorsa notte si è presentato un nuovo atroce dolore che si è andato a sommare agli altri. È stato straziante nonostante una dose più elevata di anti-dolorifici somministrata.
In questo caso la dottoressa non nasconde le sue preoccupazioni: «Quando ho saputo dei nuovi dolori, nonostante la dose più alta di anti-dolorifici mi è venuto il sospetto che il tumore stia crescendo». «Si» risponde l’uomo, «Ma mi hanno detto che avrebbero continuato con la chemio e che sarebbero intervenuti chirurgicamente per ridurre il tumore. Io stesso ho un amica che vive con un terzo di polmone e così, il mio obiettivo è quello di continuare a vivere anche con mezzo polmone funzionante».
Ma la dottoressa è molto diretta: «Faremo di tutto per ridurre il tumore, questo posso prometterglielo. Tuttavia, non siamo in grado di curarlo. Mi dispiace».
«Sa quanto tempo si riesce a vivere con in una situazione come la mia?», chiede allora l’uomo. «In una situazione come la sua, un anno circa». Risponde. E poi vedendo qualche lacrima sul viso del paziente cerca di consolarlo: «Lei non meritava tutto questo». L’uomo però accetta il suo destino: «Non mi chiedo mai perché sia capitato proprio a me. Tutti nasciamo e moriamo. Solo che io morirò un po’ prima degli altri».
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