Riconosceremo i nostri cari in paradiso e torneremo insieme dopo la morte? Ebbene, stando a quanto scritto nell’Antico Testamento, si. Con i nostri parenti saremo ancora insieme dopo la morte.
Nell’Antico Testamento, infatti, quando una persona moriva, gli scrittori biblici dicevano che questa si era «radunata presso il suo popolo». In 2 Samuele 12,23 , quando il bambino di Davide morì, Davide disse con sicurezza: «Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!». Evidentemente David si aspettava di rivedere il bambino, non solo un’anima senza nome, senza volto e senza identità, ma proprio quel suo bambino.
Il Nuovo Testamento indica ancora più chiaramente che le nostre identità rimarranno immutate
Mentre Gesù era con i suoi discepoli per la cena pasquale con i suoi discepoli disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio» (Luca 22:17-18). Cristo stava effettivamente promettendo che Lui ei Suoi discepoli avrebbero bevuto di nuovo insieme, in cielo. Secondo Matteo Gesù fa una promessa simile, ma ancor più precisa: «Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli» (Matteo 8:11).
Inoltre, Mosè ed Elia apparvero con Cristo sul monte della Trasfigurazione di Gesù. Nonostante fossero trascorsi secoli dalla morte di Mosè ed Elia, essi mantenevano ancora una chiara identità In Matteo. 17:3: «Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4 Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia», Pietro, Giacomo e Giovanni li hanno evidentemente riconosciuti. Questo implica che in qualche modo saremo in grado di riconoscere persone che non abbiamo mai visto prima.
Tutti i redenti manterranno la loro identità per sempre, ma in una forma perfetta.
In Paradiso potremo quindi parlare con uno qualsiasi dei santi che desideriamo. Ma affinché ciò sia possibile, dobbiamo tutti conservare le nostre identità individuali e non trasformarci in una sorta di essere generico.
Avendo fede nelle Sacre Scritture, ci riuniremo non solo alle nostre famiglie e ai nostri cari, ma anche al popolo di Dio di tutti i tempi. In paradiso saremo tutti una grande famiglia amorevole. L’immensa grandezza della famiglia non avrà importanza nell’infinita perfezione del cielo. Ci saranno ampie opportunità per stringere stretti rapporti con tutti, e la nostra eternità sarà spesa proprio in quel tipo di amicizia ricca e senza fine.
Se sei preoccupato di sentirti fuori posto in paradiso, non farlo. Il paradiso ti sembrerà il posto più accogliente e famigliare che tu abbia mai visto sulla terra. È progettato in modo unico da un Salvatore amorevole per essere il luogo in cui vivremo insieme dopo la morte per tutta l’eternità e ne godremo per sempre.
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