La morte è tanto inevitabile quanto utile. Proprio come diceva Steve Jobs: “La morte è molto probabilmente la migliore invenzione della vita. È l’agente di cambiamento della vita. Cancella il vecchio per far posto al nuovo.”
Perché la morte biologica è inevitabile?
Questa massima di Jobs vale anche per il corpo umano, composto da miliardi e miliardi di cellule che ogni giorno si rinnovano. Gli organismi viventi hanno un metodo molto efficace per distruggere cellule superflue o potenzialmente pericolose come virus o cellule cancerose: la morte cellulare programmata. Ma questo rinnovamento cellulare, con il tempo rallenta e ad un certo punto si ferma. I telomeri, che si trovano alle estremità dei cromosomi, sono probabilmente i responsabili di questo arresto.
Questa sorta di cappucci protettivi (In verde nell’immagine) si accorciano ad ogni divisione cellulare fino al punto che non avviene più alcuna divisione. Non vengono quindi più aggiunte nuove cellule quando le vecchie muoiono. Sebbene l’enzima detto telomerasi possa garantire che la divisione cellulare in una certa misura continui, gli stessi possono anche accelerare il cancro. Proprio per questo motivo tale enzima è attivo solo in pochi tipi cellule. Tuttavia, se il processo subisce qualche disturbo nei mitocondri, un vasta portata di questo enzima potrebbe diffondersi in ogni cellula del nostro corpo. Biologicamente, il corpo è progettato per vivere un massimo di 120 anni. L’aspettativa di vita effettiva, tuttavia, è aumentata notevolmente nel tempo grazie al miglioramento delle condizioni di vita e dell’igiene.
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