La morte è un evento che ha sempre suscitato timore e preoccupazione nell’uomo, e la tradizione del Lazio non fa eccezione. In questa regione, infatti, sono presenti molte superstizioni e credenze legate alla morte, nonché creature mitologiche e paranormali che si dice siano collegate a questo evento. Ecco come la Morte è interpretata nelle superstizioni del Lazio.
La “Mala Sorte”
Uno degli esseri mitologici più conosciuti del Lazio è la “Mala Sorte“, una figura femminile che si dice porti sfortuna e morte a chi incrocia il suo sguardo. Si racconta che la Mala Sorte si presenti sotto forma di una donna anziana, vestita di nero, con un cappuccio che le copre il viso. La sua presenza vicino a una casa è segno di disgrazia imminente.
Il Morto Ammazzato
Un’altra creatura legata alla morte nella tradizione del Lazio è il “Morto Ammazzato”, un fantasma che si dice si presenti sotto forma di un uomo morto violentemente. Si racconta che il suo spirito resti inquieto fino a quando non viene fatta giustizia per la sua morte, e che possa causare malattie e sfortune a chi lo vede o lo evoca.
Anche gli animali sono al centro delle superstizioni legate alla morte nella tradizione del Lazio. Si dice, ad esempio, che incontrare un corvo sia segno di sfortuna imminente, mentre incontrare un pettirosso sia segno di buon auspicio. Inoltre, si ritiene che i gatti neri siano portatori di sfortuna e che, se ne si incrocia uno per strada, bisogna fare il segno della croce per allontanare il male.
La Morte nelle superstizioni del Lazio coinvolge anche i numeri
Tra le superstizioni legate alla morte nella tradizione del Lazio, ci sono anche quelle legate ai numeri. Si dice, ad esempio, che il numero 17 sia portatore di sfortuna, mentre il numero 13 sia considerato un numero di buon auspicio. Inoltre, il numero 3 è considerato un numero magico, che può proteggere dalla sfortuna e dalla malattia.
In conclusione, la tradizione del Lazio è ricca di superstizioni e credenze legate alla morte, che testimoniano la profonda preoccupazione degli uomini per l’aldilà e la paura dell’ignoto. Anche se molte di queste credenze sono ormai cadute in disuso, alcune di esse resistono ancora oggi, testimoniando la ricchezza culturale di questa regione e l’importanza della memoria storica per comprendere il presente.
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