Sebbene sia un elemento predominante in molte religioni orientali, la reincarnazione è stata insegnata anche nell’antico mondo occidentale. Le religioni misteriche, che a volte si trasformavano in circoli sociali o confraternite secolarizzate, sposavano un’ampia gamma di cerimonie e credenze sulla reincarnazione. Alcune di queste prime religioni greco-romane alla fine influenzarono anche la filosofia di famosi pensatori come Platone.
L’Orfismo
L’orfismo era una religione misteriosa popolare iniziata nel VI o VII secolo aC. I suoi seguaci studiarono i presunti scritti di Orfeo, una figura leggendaria. Credevano in un’anima che resistesse alla morte e potesse apparire incarnata in forma umana o di mammifero. Gli orfici pensavano che l’anima fosse divina e fosse imprigionata dal corpo. Conducendo una vita corretta e astenendosi dalla carne, dal vino e dal sesso, un’anima poteva raggiungere l’Eliseo, un paradiso dopo la morte. Un’anima malvagia avrebbe al contrario patito severe punizioni all’inferno. Ma l’aldilà non era eterno e dopo un tempo l’anima sarebbe rinata in un nuovo corpo. Solo dopo aver attraversato tre vite virtuose ed orfiche un’anima poteva porre fine al ciclo della reincarnazione.
Pitagora
Questo interesse degli Orfici per la morte e l’aldilà influenzò la confraternita pitagorica, con sede nell’Italia meridionale. Il filosofo e matematico Pitagora, che è associato alla confraternita, credeva che l’anima potesse apparire incarnata in un corpo umano o animale. Questa convinzione ha portato alla sua adesione al vegetarianismo. La confraternita insegnava che l’anima ebbe origine tra le stelle ma cadde sulla terra per unirsi al corpo umano. I seguaci pitagorici combinarono le loro teorie religiose con gli studi di astronomia, musica e, naturalmente, geometria.
Platone
Il filosofo Platone credeva anche che l’anima si reincarnasse ripetutamente. Platone sospettava che sette sfere planetarie e un’ottava sfera (una stella fissa) fisse circondassero la Terra . Il divino giaceva oltre l’ottava sfera e metteva in moto l’universo. Le anime provenienti dai pianeti, scese sulla terra, si sono unite ai corpi, cercando in seguito di liberarsi e risalire.
Il Mito di Orfeo
La figura mitologica di Orfeo possedeva un immenso talento musicale. Le sue poesie e le sue canzoni erano in grado di incantare persone, animali e persino alberi o altri oggetti inanimati. Ma quando sua moglie Euridice fu uccisa da un serpente, il desiderio di Orfeo di riportarla indietro dal mondo dei morti lo spinse ad affascinare un dio con la sua musica. Discese negli inferi, suonò per Ade che rimase molto impressionato dalla sua musica. Ade permise a Euridice di tornare in vita, ma pose una condizione: mentre Orfeo conduceva Euridice fuori dagli inferi, non poteva guardare indietro. Quando la coppia raggiunse la superficie, Orfeo si voltò per dare un’occhiata a sua moglie, solo per vederla precipitare di nuovo nel mondo dei morti.
Lascia un Commento