Esistono delle prove concrete che la resurrezione di Gesù sia un fatto vero e storicamente dimostrato? Non proprio. In questo caso entrano in gioco la fede e la propensione a credere ad eventi sovrannaturali.
La Resurrezione di Gesù
La storicità della resurrezione di Gesù, va di pari passo con lo studio di altre domande come: Gesù è letteralmente il Figlio di Dio? E ancora, quanto accurati sono gli scritti del Nuovo Testamento? Queste affermazioni, fino ad ora non sono state confutate in maniera soddisfacente.
Il Nuovo Testamento
Esistono oltre 5.000 manoscritti greci del Nuovo Testamento, molti più di qualsiasi altro scritto antico. Questo numero elevato di manoscritti ci dice che possiamo essere abbastanza sicuri che le forme originali degli scritti del Nuovo Testamento sono state tramandate in maniera accurata. C’è un “però“. Sebbene questo alto numero di manoscritti possa sembrare rilevante, la maggior parte di questi sono “recenti”, in molti casi del X secolo o successivi.
Sono meno di 10 i manoscritti su papiro risalenti II secolo e molti di questi sono molto frammentari. Questi primi manoscritti ci forniscono un’idea abbastanza buona di come potrebbe essere stata la forma originale degli scritti del Nuovo Testamento. Tuttavia, anche se queste copie del II secolo sono accurate, tutto ciò che abbiamo sono scritti del I secolo che affermano che Gesù è risuscitato dai morti. Ciò tuttavia non prova in alcun modo la storicità della risurrezione.
E allora, cosa provano gli scritti del Nuovo Testamento?
In uno brano del Nuovo Testamento noto come Prima Lettera ai Corinzi, scritto dall’apostolo Paolo a un gruppo di cristiani a Corinto per affrontare le controversie sorte nella loro comunità. Si pensa che Paolo abbia scritto questa lettera intorno all’anno 52, circa 20 anni dopo la morte di Gesù. In questa lettera, Paolo fornisce un elenco di persone che avrebbero visto di persona Gesù risorto.
Tra questi testimoni di Gesù risorto ci sono l’apostolo Pietro, Giacomo il fratello di Gesù e, cosa più intrigante, un gruppo di più di 500 persone contemporaneamente.
La convinzione che Gesù sia stato risuscitato dai morti ha avuto origine molto presto nella storia del cristianesimo. In effetti, molti studiosi del Nuovo Testamento non avrebbero contestato il fatto che alcuni seguaci di Gesù credessero di averlo visto vivo già solo dopo poche settimane o mesi dopo la sua morte. Quello che è certo è che i primi seguaci di Gesù credevano che Gesù fosse tornato in vita, nel corpo, e che questo corpo avesse sostanza: si poteva vedere e toccare, e aveva anche una voce che poteva essere ascoltata.
Questo, tuttavia, non prova in alcun modo che Gesù sia risorto. Non è insolito per le persone vedere i propri cari che sono morti. Molte persone sostengono di aver visto i morti. Ci sono una serie di spiegazioni per questo fenomeno, che vanno dall’esaurimento fisico ed emotivo causato dalla morte di una persona cara fino alla convinzione che alcuni aspetti della personalità umana siano in grado di sopravvivere alla morte fisica. In altre parole, gli avvistamenti di Gesù risorto potrebbero avere questa spiegazione.
La resurrezione di Gesù è da considerarsi un Miracolo?
Ma che dire delle 500 persone che hanno visto contemporaneamente Gesù risorto?
Innanzitutto, alcuni studiosi della bibbia non hanno idea di quale evento si riferisca qui Paolo. Alcuni pensano che possa essere un riferimento al “giorno di Pentecoste“, quando lo Spirito Santo diede alla comunità cristiana di Gerusalemme la capacità soprannaturale di parlare in lingue a loro sconosciute. Altri invece suggeriscono che questo fatto del gruppo di 500 persone sia stato aggiunto all’elenco delle apparizioni soltanto in seguito e che le sue origini siano quindi incerte.
Il Sepolcro Vuoto
È risaputo che, in genere, i romani non rimuovessero le vittime dalle croci dopo la loro morte. È quindi possibile che la credenza della resurrezione di Gesù, sia addirittura precedente a quella del sepolcro vuoto. Il racconto delle donne che hanno trovato la tomba vuota la mattina di Pasqua potrebbe essere quindi nata quando i primi critici del cristianesimo hanno messo in dubbio la veridicità della resurrezione.
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Ma anche supponendo che la tomba fosse davvero vuota quella mattina di Pasqua, che elementi abbiamo per provare che si è trattato di un autentico miracolo e non che qualcuno, per qualche ragione abbia spostato il corpo di Cristo? I miracoli sono, per definizione, eventi estremamente improbabili e quindi è bene prendere prima in considerazione altre spiegazioni molto più plausibili.
Le prove concrete della resurrezione di Gesù sono inconsistenti
Possiamo affermare che la Bibbia, sebbene scritta materialmente da uomini, è stata ispirata in modo soprannaturale da Dio. Essendo così, tutte le parole scritte sono vere in quanto rivelate da Dio. La Bibbia è da considerarsi quindi inerrante e autorevole.
Una tale affermazione non può essere considerata una prova della resurrezione di Gesù
Il fatto che alcuni seguaci di Gesù credessero di averlo visto vivo dopo la sua morte è verosimile. Eppure il mondo è pieno di tali affermazioni straordinarie che rimangono, tuttavia, inconfutate. La resurrezione di Gesù, rientra dunque tra di queste in quanto non supportata da prove di indiscussa validità.
Cosa ha fatto Gesù dopo la resurrezione?
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