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La Sindrome di Lazzaro: Quando i Morti tornano in Vita

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La , conosciuto anche come Lazzaro, è definito come un ritorno ritardato della circolazione sanguigna spontanea dopo l’interruzione della Rianimazione Cardio Polmonare (RCP). In altre parole, quando pazienti che vengono dichiarati morti, dopo l’arresto cardiaco sperimentano un improvviso ritorno dell’attività cardiaca. Pazienti, insomma che hanno davvero rischiato di svegliarsi dentro una bara.

Risorti

Si sono registrati diversi casi in cui i segni vitali dei pazienti sono tornati spontaneamente dopo stati dichiarati morti.

Il suo cuore aveva smesso di battere e non respirava più, così Janina Kolkiewicz è stata dichiarata morta a 91 anni. Undici ore dopo, si è svegliata nell’obitorio dell’ospedale con una voglia matta di tè e frittelle.

Per quanto impossibile possa sembrare, Kolkiewicz è solo una delle tante persone che si dice siano “risuscitate dai morti.

Nel 2001, un uomo di 66 anni è andato in arresto cardiaco durante un intervento chirurgico per un aneurisma addominale. Dopo 17 minuti di inutili tentativi per rianimarlo (RCP, defibrillazione e farmaci) è stato dichiarato morto. Dieci minuti dopo, i macchinari hanno rilevato un battito. Era vivo. L’operazione dell’uomo è proseguita, con esito positivo.

Nel 2014, un uomo di 78 anni del Mississippi è stato dichiarato morto dopo che un’infermiera dell’hospice nel quale era ricoverato lo ha trovato senza polso. Il giorno dopo, si è svegliato in un sacco per cadaveri all’obitorio.

Queste sono senza dubbio storie straordinarie che suonano più adatte a un film dell’orrore, ma questa eventualità ha un nome: La sindrome di Lazzaro.

La Sindrome di Lazzaro

La Sindrome di Lazzaro deve il suo nome a Lazzaro di Betania, che secondo il della Bibbia, fu resuscitato da Gesù Cristo 4 giorni dopo la sua morte.

La sindrome di Lazzaro è il ritorno spontaneo del battito cardiaco dopo l’interruzione della RCP. Il Fenomeno Lazzaro viene descritto per la prima volta nel 1982 nella letteratura medica, e da allora se ne segnalano almeno 38 casi.

Secondo le stime, in circa l’82% dei casi di sindrome di Lazzaro, il ritorno del battito si è verificato entro 10 minuti dall’interruzione della RCP e circa il 45% dei pazienti ha avuto un buon recupero neurologico.

Sebbene il numero di casi segnalati potrebbe suggerire che il Fenomeno Lazzaro sia estremamente raro, gli scienziati ritengono invece che sia molto più comune di quanto suggeriscano gli studi e le statistiche.

«Il Fenomeno Lazzaro è un evento sottostimato», osserva il chirurgo maxillo-facciale Vaibhav Sahni. «La ragione di questo potrebbe avere cause legate a questioni medico-legali. Non è una buona cosa dichiarare morta una persona che poi si rivela invece essere viva. La competenza professionale del medico rianimatore potrebbe risentirne».

«In più», aggiunge Shani, «Un’altra questione che potrebbe sorgere è se la morte di un particolare paziente sia avvenuta a seguito della cessazione prematura degli sforzi rianimatori. Un medico potrebbe addirittura essere accusato dell’omissione della rianimazione continua».

Cosa potrebbe causare La Sindrome di Lazzaro?

Le cause precise del Fenomeno Lazzaro non sono chiare, ma ci sono alcune teorie.

Alcuni ricercatori suggeriscono che la Sindrome di Lazzaro potrebbe essere dovuto a un accumulo di pressione nel del paziente causato dalla Rianimazione Cario Polmonare. Una volta che la RCP è terminata, questa pressione viene rilasciata gradualmente così da far ripartire il cuore.

Un’altra teoria è l’azione ritardata dei farmaci usati durante la rianimazione. Uno di questi farmaci è l’. È possibile che i farmaci iniettati attraverso una vena periferica, a causa di uno scarso ritorno venoso (la quantita’ di che ritorna al cuore in un minuto) facciano a raggiungere il sistema venoso centrale. Quando il ritorno venoso migliora i farmaci in circolo potrebbero contribuire al ritorno spontaneo del battito cardiaco.

Anche livelli di potassio sono troppo alti possono essere una spiegazione per il Fenomeno Lazzaro.

Tuttavia, dato che vengono segnalati così pochi casi del Fenomeno Lazzaro, scoprire i meccanismi esatti che ne sono alla base è estremamente complicato.

Forse non era morto!

“In questo mondo niente è certo tranne la morte e le tasse.
Benjamin Franklin

In un contesto clinico, tuttavia, dichiarare la morte di qualcuno non è così semplice come si potrebbe pensare. Nel 2014, ad esempio, è arrivata la segnalazione di una donna di 80 anni che era stata “congelata viva” in un obitorio dell’ospedale dopo essere stata erroneamente dichiarata morta.

Nello stesso anno, in un ospedale di è stata constatata la di una donna, in seguito di un’overdose di droga. Ebbene la morta in questione si è svegliata poco dopo essere stata portata in sala operatoria per il prelievo di organi.

Come è possibile dichiarare erroneamente la morte di una persona?

Esistono due tipi di morte: la morte clinica e la morte cerebrale.

La morte clinica è definita dall’assenza di polso, battito cardiaco e respiro. La morte cerebrale è definita dall’assenza di attività cerebrale.

Stando a queste brevi definizioni si potrebbe presumere che sia facile capire quando una persona è morta. In alcuni casi non è così semplice. Ci sono una serie di condizioni mediche che possono far “apparire” un individuo vivo come morto.

Per sapere quali sono queste condizioni, ne parliamo in questo articolo: Quando i vivi sembrano morti.

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