Con un viaggio astrale, un giovane ha esplorato e gettato uno sguardo sulla vita dopo la morte scoprendo che siamo un tutt’uno col divino.
In una notte apparentemente ordinaria del 6 ottobre 2018, Emanuele, un giovane agnostico cresciuto in una famiglia cattolica, ha attraversato un’esperienza che ha spostato i confini della sua percezione della realtà. Mentre un violento terremoto scuoteva la sua città, Emanuele ha vissuto un arresto cardiaco che lo ha proiettato nell’Aldilà, in un viaggio oltre il confine della vita terrena. Ciò che ha seguito è stata un’esperienza di pre-morte (NDE) che ha profondamente trasformato le sue convinzioni sulla vita dopo la morte e sull’esistenza di una realtà spirituale che trascende la nostra comprensione umana. La narrazione che segue è il resoconto in prima persona di Emanuele, che ci guida attraverso il suo incredibile viaggio nell’aldilà.
Il Terremoto in Sicilia
Mi chiamo Emanuele e voglio raccontarvi della notte in cui tutto ciò in cui non credevo si è rivelato davanti ai miei occhi. Era il 6 ottobre 2018, una serata come tante, fino a quando un terremoto non ha scosso la nostra casa. Dopo l’allarme tornai a letto, ma il terrore non mi lasciava e un dolore lancinante allo sterno mi ha portato all’incoscienza. In quel momento di oscurità, nonostante la paura, ho mantenuto una lucidità straordinaria; era come se una parte di me stesse osservando tutto da un punto di vista esterno.
Un Viaggio Astrale verso la vita dopo la morte
All’improvviso, ho percepito una pace e una leggerezza mai provate prima. Girandomi, vidi il mio corpo immobile sul letto e compresi di essere fuori da esso. Il primo pensiero fu il terrore di essere morto, ma poi, ricordando letture fatte in passato, mi resi conto che stavo vivendo un’esperienza fuori dal corpo, sebbene in realtà fosse dovuto a un arresto cardiaco.
Guidato da una curiosità innata, iniziai a esplorare il piano astrale. La mia avventura mi portò a visitare luoghi familiari, ma una voce interiore mi invitò a dirigermi verso il cielo. Non appena mi lasciai guidare da quell’istinto, mi trovai di fronte a un bagliore di luce dai colori indescrivibili. Questa luce non era semplicemente visiva, ma un’entità vivente che sembrava accogliermi.
Tutt’uno col Divino
Nel momento in cui mi avvicinavo a questa luce, sentii la presenza di esseri superiori. Non potevo vederli, ma sentivo chiaramente che erano manifestazioni del divino. Uno di essi mi comunicò telepaticamente: “Io e te siamo una cosa sola. Nessuno di noi è separato dall’altro”. Queste parole, benché confuse, aprirono il mio cuore a una verità che non avevo mai considerato: noi tutti siamo parte di un Dio universale, siamo un tutt’uno col Divino. Questa consapevolezza trasformò completamente la mia percezione della spiritualità.
Immerso in questa luce, vidi immagini che rappresentavano la mia nascita spirituale. Era chiaro che la nostra vita terrena è solo una parte di un viaggio molto più grande, il cui scopo è l’avanzamento spirituale verso la realizzazione della nostra vera identità divina.
Il ritorno nel mio corpo fu altrettanto improvviso, e con esso tornò la consapevolezza del mio ambiente fisico. Ma conservai la conoscenza e le visioni acquisite: la certezza che non esiste un inferno, ma che noi tutti, nel nostro nucleo più profondo, siamo creatori della nostra realtà e manifestazioni del divino.
La visione di Emanuele sull’esperienza di pre-morte è un invito a riflettere sulla profonda interconnessione tra vita, morte e l’esistenza oltre la vita terrena. Senza fondamento scientifico ma ricca di significato personale, la sua narrazione apre una finestra su un possibile aldilà che esiste in armonia con ogni anima. Non più agnostico, ma convinto della presenza di un divino dentro di noi, Emanuele ci lascia con una visione rinnovata dell’esistenza: un ciclo continuo di nascita, vita, morte e rinascita, dove ogni fine è solo un nuovo inizio.
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