Le Esperienze di Premorte (NDE) si sono guadagnate la reputazione di essere esperienze positive e piacevoli nelle quali si arriva in paradiso accolti dai propri cari defunti. C’è tuttavia una minoranza di persone che riferisce di aver avuto esperienze di premorte decisamente negative.
Un’esperienza di pre-morte si ha quando una persona è clinicamente morta. In queste circostanze, l’anima, lo spirito o comunque una componente transfisica di quella persona lascia il corpo fisico, per fluttuare sopra di esso. Nei primi momenti di una esperienza di pre morte si è quindi spesso è in grado di guardare il proprio corpo e tutto quanto succede attorno ad esso dall’alto.
Tre Tipi di Esperienze di Pre Morte negativi
Le Esperienze di Pre Morte sono di norma esperienze positive nelle quali chi le ha sperimentate riferisce di aver provato sentimenti di pace e privi di dolore. Si raccontano incontri con amorevoli esseri di luce e viaggi in vorticosi tunnel. Sebbene alcuni aspetti delle esperienze di premorte negative siano simili agli aspetti di quelle positive, le NDE negative trasmettono sentimenti di angoscia allo sperimentatore.
Esperienze di Premorte Inverse
Le Esperienze di premorte inverse si verificano quando le comuni caratteristiche piacevoli delle esperienze di premorte non sono affatto piacevoli. Ad esempio, vedere la luce bianca è un aspetto comune alle esperienze di premorte e spesso, questa visione è fonte di conforto e pace. Tuttavia, nell’esperienza di premorte inversa, la luce bianca appare a chi la sperimenta minacciosa così da provocare panico e depressione.
Esperienze di Premorte Nulle
In quelle che vengono definite esperienze di premorte nulle, si sperimenta soltanto una sensazione di profondo isolamento e solitudine. Ci si ritrova circondati dall’oscurità totale, fluttuando in nient’altro che uno spazio nero, senza un vero orientamento. Capita in questi casi di non riuscire a distinguere l’alto dal basso o la destra dalla sinistra. Si rimane in questo stato in quella che può sembrare un’eternità durante la quale non si può fare altro che rimanere a pensare e riflettere su cosa stia accadendo.
Vedere l’inferno
Ci sono persone che durante le loro esperienze di pre morte hanno visto l’inferno. Una di queste persona racconta di aver viaggiato verso il basso, anziché in avanti come capita nelle più classiche esperienze di pre-morte.
“Quando ho raggiunto il fondo, sembrava di trovarsi all’ingresso di una grotta, con quelle che sembravano ragnatele appese. Da dentro quella grotta arrivavano grida, gemiti, gemiti e rumore di digrignare di denti. Ho avuto il coraggio di affacciarmi dentro questa grotta e ho visto esseri che somigliavano ag degli umani, ma la forma della loro testa e del loro corpo, era grottesca e spaventosa. Sembravano soffrire molto ed era come se fossero in agonia, sebbene fossero già morti”.
Subire lo Shock di Esperienze di Premorte Negative
Secondo uno studio sui postumi delle esperienze di premorte, chi le ha subite ne trae benessere psicologico e aumento dell’autostima. Sfortunatamente, con le esperienze di premorte negative, non è così. La risposta ad una simile esperienza può accostarsi al disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Possono insorgere cambiamenti nelle convinzioni personali tanto da sentirsi disorientanti e sono stati segnalati sentimenti di rabbia, depressione e allontanamento dalla famiglia e dagli amici.
Proprio come accade con i tre tipi di esperienze di pre morte negative, si contano tre diverse risposte a questo tipo di esperienze.
L’Inversione di Tendenza
Con la risposta di inversione di tendenza, chi subisce esperienze di pre morte negative tende a vivere quanto gli è accaduto come un segno, un messaggio che lo invita a il propro modo di vivere. Con l’inversione di tendenza spesso una persona diventa religiosa o e migliora le sue azioni facendole diventare “più adatte alla morale“.
Il Riduzionismo
Quelli che alle loro esperienze di premorte negative rispondono con il riduzionismo tendono a minimizzare quanto accaduto loro arrivando a concludere che ci sia una spiegazione razionale. Potranno ad esempio concludere che si sia trattato di un’allucinazione o una reazione al dolore o un effetto collaterale dei farmaci. Il problema con questo tipo di approccio è che non fa nulla per risolvere le ansie che spesso seguono una esperienza di pre-morte negativa.
Il lungo raggio
A differenza del riduzionismo, con il lungo raggio si cercano di comprendere le proprie esperienze di premorte negative senza arrivare mai veramente a una conclusione su cosa significasse e su come integrarla nella propria vita. Alcuni sperimentatori rimangono così ossessionati e traumatizzati dall’esperienza che non ne parlano a nessuno, nemmeno al proprio coniuge. Altri invece cercano conforto nella psicoterapia, che però non porta alcuna soluzione se il terapeuta liquida l’esperienza come una fantasia o se prescrive farmaci tenere a bada l’ansia.
Non dipende dall’essere una persona buona o cattiva
L’esperienza di aver visto l’inferno è condivisa da molti santi e questo rende sbagliata l’idea che le persone cattive abbiano esperienze di premorte negative e le persone buone ne abbiano di positive.
Non c’è nessuna prova a supporto dell’ipotesi che le persone ‘buone‘ abbiano esperienze di pre-morte piacevoli e le persone ‘cattive‘ ne abbiano di angoscianti. I santi hanno riportato esperienze di pre-morte estremamente inquietanti, mentre criminali e persone che hanno tentato il suicidio hanno riferito di aver provato un senso di pace e beatitudine.
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