Lo diciamo sempre più spesso: “si muore di caldo”, ma raramente o forse mai lo intendiamo in senso letterale. Eppure, morire di caldo è possibile. Cosa si prova a morire di caldo? E perché si può davvero morire di caldo?
In genere, i nostri corpi riescono con successo ad evitare che la nostra temperatura interna aumenti così tanto da raggiungere la temperatura esterna. Il meccanismo che ci permette di raggiungere questo scopo è piuttosto banale: sudiamo. Capita talvolta che questo meccanismo si inceppi e non riesca più a fare il suo dovere con la stessa efficienza di sempre.
Come si può morire di caldo?
Quando la temperatura corporea interna aumenta troppo, tutto si rompe: l’intestino disperde le tossine nel corpo, le cellule iniziano a morire e può anche verificarsi una devastante risposta infiammatoria.
Il termine medico per calore corporeo eccessivo è ipertermia.
La prima fase è denominata “esaurimento da calore”, una condizione caratterizzata da intensa sudorazione, nausea, vomito e persino svenimento. Il polso accelera e la pelle diventa umida. I crampi muscolari possono essere un sintomo precoce di esaurimento da calore.
L’esaurimento da calore può essere bloccato spostandosi in un luogo fresco, allentando gli indumenti e applicando salviette fresche e bagnate sul corpo. Quando le persone con esaurimento da calore non riescono a trovare sollievo, può subentrare rapidamente la fase del colpo di calore.
Il Colpo di Calore e la mortale catena di eventi
Questa condizione si verifica quando la temperatura corporea interna di una persona supera i 40 gradi Centigradi circa. Nel colpo di calore, la sudorazione cessa e la pelle diventa secca e arrossata. Il polso si fa rapido. La persona delira e può svenire.
Quando si cerca di compensare il calore estremo, il corpo dilata i vasi sanguigni della pelle nel tentativo di raffreddare il sangue. Per mettere in atto questo processo, il corpo deve restringere i vasi sanguigni nell’intestino. La conseguente riduzione del flusso sanguigno all’intestino aumenta la permeabilità tra le cellule che normalmente trattengono il contenuto intestinale e le tossine che normalmente sono ben conservate nell’intestino possono fuoriuscire finendo nel sangue.
Queste tossine nel sangue innescano una forte risposta infiammatoria nel corpo. Si tratta di una risposta così forte che, nel tentativo di combattere le tossine, anche gli organi ed i tessuti del corpo stesso vengono compromessi. Può essere difficile, alla fine, stabilire quale danno sia causato direttamente dal calore e quale dagli effetti secondari delle tossine. Le cellule muscolari si decompongono, riversando il loro contenuto nel flusso sanguigno andando a sovraccaricare i reni, che a loro volta iniziano a funzionare male. Questa condizione è chiamata rabdomiolisi.
Le proteine nella milza iniziano ad accumularsi e a “cuocersi” come risultato diretto del calore. La barriera ematoencefalica, che normalmente tiene i patogeni fuori dal cervello, si fa più permeabile, consentendo l’ingresso di sostanze pericolose nel cervello. Le autopsie di persone uccise da un colpo di calore spesso rivelano microemorragie (piccoli ictus) e gonfiore cerebrale. Si stima inoltre che il 30% dei sopravvissuti a un colpo di calore suvisca danni permanenti alle funzioni cerebrali. La stima delle persone “morte di caldo” si attesti intorno al 10%. L’esaurimento da calore richiede un trattamento medico immediato e un rapido raffreddamento.
Bisogna agire in fretta per non “morire di caldo”
Un escursionista solitario su un sentiero, potrebbe non avere il tempo necessario per raggiungere un punto abbastanza fresco da bloccare il danno. Anche chi vive nelle aree aree urbane è a rischio. Non tutti dispongono di aria condizionata e le persone più fragili e indifese potrebbero trovarsi impossibilitati a richiedere aiuto prima di morire per un colpo di calore.
Gli anziani e le persone con condizioni mediche croniche hanno più difficoltà a regolare la temperatura corporea rispetto a quelli più giovani e i farmaci per alcune malattie croniche possono peggiorare il problema. Allo stesso modo, i segnali neurali tra corpo e cervello che provocano sete potrebbero non funzionare altrettanto bene in età avanzata. C’è da dire che anche i neonati e i bambini piccoli hanno più difficoltà a regolare la loro temperatura rispetto alle persone nel fiore degli anni.
Categorie a rischio
Gli anziani, i disabili neurologici e i malati di mente tendono a essere socialmente più isolati rispetto ai loro coetanei più sani. Ttrovarsi socialmente isolati, è il più grande fattore di rischio per la morte durante un’ondata di caldo.
Infine, alcuni potrebbero semplicemente non rendersi conto della gravità della situazione. Proprio per questo è bene tenere a mente quali siano i sintomi di un esaurimento di calore.
Come Prevenire il colpo di calore
- Bevi almeno 2 litri di acqua al giorno se sei per lo più al chiuso e da 1 a 2 litri in più per ogni ora di tempo trascorso all’aperto.
- Bevi ancor prima di avere sete ed evita alcol e caffeina.
- Indossa abiti leggeri e di colore chiaro. Indossa un cappello da sole o usa un ombrello per ripararti dai raggi del sole.
- Mangia pasti più piccoli e frequenti invece di pasti abbondanti.
- Evita le attività faticose.
- Rimani in casa il più possibile.
- Fai delle pause regolari se devi compiere sforzi nelle giornate calde.
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