Parlare della morte è spesso visto come un tabù. Essere aperti sulla morte, tuttavia, può calmare le tue paure. Può aiutarti a dare più valore alla tua vita e a pensare alle cure che vorresti ricevere quando dovrai morire.
Perché parlare di morte è diventato tabù?
A noi può sembrare che i vittoriani fossero ossessionati dalla morte. L’era vittoriana ha visto la crescita dei cimiteri suburbani, dell’interesse per i funerali, una maggiore diffusione degli abiti da lutto e soprattutto delle foto dei morti. Ma a quei tempi, la morte faceva parte della vita di tutti i giorni. La vita media delle persone era circa la metà di quella attuale e la maggior parte delle persone moriva in casa. La situazione oggi non potrebbe essere più diversa da quella di allora. Le persone vivono molto più a lungo grazie ai progressi della medicina. Pensare alla morte come ad un evento che accadrà in un futuro così lontano potrebbe farti pensare che non vale la pena pensarci. Per i medici invece, la morte è innominabile quando alcuni di loro la considerano un fallimento di tutti i loro sforzi.
Perché dovremmo parlare di morire?
Incoraggiare il dialogo sulla morte non farà altro che diminuire le paure nei suoi confronti e soprattutto ci preparerà nel momento inevitabile in cui ci troveremo a fare i conti con essa. Avremo a quel punto già un’idea di cosa fare. D’altra parte ci si prepara all’arrivo di un bambino, ad esempio. Pianifichiamo cosa fare, pensiamo a cosa comprare e al nome che daremo al bambino. Perché non ci prepariamo allo stesso modo anche alla nostra morte? Di certo parlarne aiuterà noi stessi e chi ci circonda ad affrontare quel momento. Per molte persone, indipendentemente dalla loro età, la morte rappresenta una paura. Le persone possono temere sia il momento della morte, sia cosa accadrà dopo la morte.
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