Gli esseri umani hanno affermato di aver visto fantasmi praticamente da sempre. Ma perché ci sono i fantasmi? Fattori mentali e fisici che possono aiutare a spiegare quasi tutti gli eventi misteriosi e raccapriccianti che solo a pensarci ci fanno venire voglia di dormire con la luce accesa.
Ho voglia di vedere un fantasma
«So che i fantasmi hanno vagato sulla terra», dice l’eroe tormentato Heathcliff in Cime Tempestose. C’è qualcosa di irresistibile nelle case infestate e negli spiriti vendicativi. A volte, sperare in un avvistamento spettrale (o, come Heathcliff, temerne uno) è sufficiente per evocare uno spettro.
Grazie ai racconti, romanzi e ai film horror, l’idea dei fantasmi può infiltrarsi nel nostro subconscio anche senza aver mai vissuto presunte “esperienze soprannaturali” nella vita reale.
È proprio questo preconcetto che porta le nostre menti a scatenarsi ogni volta che sentiamo un pavimento scricchiolante o sentiamo un improvviso brivido lungo la schiena.
«I credenti sono molto più propensi a riferire sensazioni anomale, e sono anche più propensi a concludere che quelle sensazioni indichino una presenza spettrale» afferma Chris French, capo dell’Unità di ricerca sulla psicologia anomalistica presso l’Università Goldsmiths di Londra, nonché un autoproclamato scettico.
«Abbiamo una tale tendenza perché la mente umana è molto suggestionabile», dice French. «Ci siamo evoluti per analizzare ogni particolare del mondo esterno in maniera tale da sfuggire alle minacce come un animale che ci insegue, quindi qualunque cosa, nel posto e nel momento giusto può farci vedere cose che non ci sono». Negli anni ’90, alcuni psicologi dell’Università dell’Illinois a Springfield hanno condotto un interessante esperimento. Hanno fatto fare lo stesso tour del secolare e da tempo chiuso Lincoln Square Theatre a due gruppi di persone. Ad uno dei due gruppi è stato detto che si stava svolgendo un indagine su un’infestazione di fantasmi. Alla fine, i partecipanti del gruppo che erano stati informati delle indagini erano molto più propensi a riferire emozioni intense e strani eventi notati.
Pareidolia
I nostri preconcetti possono anche farci trovare prove del soprannaturale in rumori confusi o immagini sfocate. French afferma che questo fenomeno, chiamato pareidolia, può spiegare molte presunte registrazioni di voci fantasma. Se un cacciatore di fantasmi o un sensitivo ti dice di ascoltare una certa frase, allora il tuo cervello (che ama identificare i modelli) si sforzerà di creare quelle parole esatte da vari frammenti di suoni casuali.
Al Sicuro
È facile ignorare spiriti e fantasmi quando si è in pieno giorno. Il discorso però cambia quando si è ad esempio in un seminterrato buio. Ambienti sconosciuti e minacciosi mettono in moto il nostro istinto di sopravvivenza.
«Se stai camminando nei boschi e noti che qualcosa si muove. A questo punto puoi commettere due errori», afferma Michiel van Elk, professore di psicologia sociale all’Università di Leiden. «Puoi pensare che non sia niente, quando invece si tratta di un predatore, oppure puoi pensare che c’è un predatore pronto a saltarti addosso mentre invece non c’è niente».
Gli psicologi sospettano che gli esseri umani abbiano sviluppato un pregiudizio cognitivo in favore di quest ultimo caso per una buona ragione: i nostri antenati dovevano tenere costantemente d’occhio i pericoli furtivi come leopardi e serpenti, e le persone con un atteggiamento più cauto e prudente avevano maggiori probabilità di sopravvivere ai predatori e riprodursi. «Tuttavia»”, dice van Elk, «questa propensione può farci sentire la presenza che ci sia qualcun altro con noi anche quando siamo soli». Ecco perché un ramoscello che si spezza può attivare i riflessi di lotta o fuga che ci fanno urlare.
Il Business delle Case Infestate
I tour dei fantasmi sfruttano questa paranoia ereditaria costringendo la mente a lottare con l’ambiguità. Una buona casa infestata, infatti, non ti sbatte in faccia uno spirito, ma ti incoraggia a chiederti se potresti averne visto uno con la coda dell’occhio. L’incertezza stessa fa aumentare il fattore paura.
Anche le stranezze dell’architettura possono scatenare questo terrore primitivo. Nel 1975, il geografo britannico Jay Appleton scoprì che, quando si tratta dei nostri habitat, gli esseri umani tendono a pensare ai luoghi come sicuri quando offrono due cose: prospettiva (una visione chiara del mondo esterno) e rifugio (l’opportunità di nascondersi dal pericolo). Una vecchia casa scarsamente illuminata non ci offre nessuna di queste due sistemazioni, bloccando la nostra capacità di vedere cosa c’è dietro l’angolo e proiettando molte ombre nelle quali potrebbero annidarsi diversi pericoli.
Sentire la mancanza dei cari defunti
I fantasmi in film horror come The Grudge o The Amityville Horror non si fermeranno davanti a nulla per perseguitare le loro vittime umane. Tuttavia i fantasmi non sono intrinsecamente terrificanti. La ricerca suggerisce che il cervello può evocare gli spiriti come mezzo per affrontare un trauma, in particolare il dolore della perdita di una persona cara. Proprio come la maggior parte degli amputati riferisce di sperimentare quelloa sensazione nota come “arto fantasma”, (la sensazione che la loro appendice distaccata sia ancora lì), i coniugi sopravvissuti spesso riferiscono di aver visto o sentito il loro partner defunto. Vedere i propri compagni dopo la morte sono tra i tipi più comuni di esperienza paranormale, coinvolgendo sia gli scettici che i credenti.
I Fantasmi Buoni
Gli esperti pensano che tali spettri ci aiutino ad affrontare eventi dolorosi o confusi. Un’analisi del 2011 pubblicata sulla rivista Death Studies ha studiato centinaia di esperienze di presunta interazione con i defunti. Il documento ha concluso che alcuni eventi hanno fornito “sollievo istantaneo dai sintomi di dolore doloroso”, mentre altri hanno rafforzato le opinioni religiose preesistenti.
La morte non è nemmeno l’unico innesco per ottenere un incontro amichevole con i fantasmi. Gli studi suggeriscono che i bambini vittime di bullismo o esposti a situazioni pericolose hanno maggiori probabilità di avere fantasie paranormali. La stessa tendenza, gli psicologi l’hanno riscontrata anche negli adulti con una storia di traumi infantili.
Un segnale pericoloso
Incontrare un fantasma, o vivere una qualunque esperienza paranormale, può anche essere sintomo di gravi problemi al cervello. Per alcuni, sentire voci o avere una visione può essere infatti un indicatore precoce di condizioni mediche come la schizofrenia. Alcune prove suggeriscono addirittura che le persone affette da disturbi cerebrali, tendono ad avere esperienze paranormali più intense e per lo più negative rispetto alla media delle testimonianze.
Anche in coloro che non hanno malattie mentali, cambiamenti temporanei nell’attività cerebrale possono portare all’incontro con gli spettri. Le persone che sperimentano droghe psicoattive come LSD riferiscono spesso fantasie in tal senso. Inoltre, gli psichiatri hanno ritenuto molte visioni come il risultato delle paralisi del sonno, una condizione poco conosciuta in cui ci si sveglia e si è incapaci di muoversi. Queste esperienze sono quasi sempre accompagnate da una sensazione di intrappolamento, fluttuazione o distacco dal proprio corpo, e in molti casi chi ha vissuto queste esperienze riferisce anche la visione di creature inquietanti nelle vicinanze. Molte culture hanno persino un nome specifico per questo evento. In Cambogia, ad esempio, l’evento bizzarro è chiamato “il fantasma che ti spinge verso il basso“, mentre in Nigeria, è avere: “il diavolo sulla schiena”.
Suoni Spettrali: La Frequenza Della Paura
A volte le persone vivono esperienze paranormali solo perché qualcosa nel loro ambiente sta emettendo uno strano rumore che manda in loro corpi in disordine.
All’inizio degli anni ’80, l’ingegnere britannico Vic Tandy stava lavorando nel laboratorio di ricerca di un’azienda di forniture mediche quando una strana sensazione lo assalì. All’improvviso si sentì gelare e venne sopraffatto da un senso di morte imminente. Mentre camminava per la stanza per calmarsi, percepì improvvisamente una presenza eterea. Pochi istanti dopo, era sicuro di aver visto un’apparizione grigia nella sua visuale periferica, ma quando si voltò di scatto, lo spettro era sparito.
I colleghi di Tandy lo avevano avvertito che la struttura poteva essere infestata dai fantasmi, ma l’ingegnere era scettico per natura, quindi si è messo subito a perlustrare posto per cercare una spiegazione alle sue sensazioni. Alla fine, il colpevole si è rivelato essere una ventola che ronzava a una frequenza di 18,9 Hz. Sebbene non riusciamo a percepire il loro tremito, i nostri bulbi oculari vibrano a una frequenza molto simile. Fu quindi il suono a quella precisa frequenza a dare a Tandy la visiona vaga di un fantasma. La stessa ventola potrebbe anche aver innescato il suo momentaneo attacco di panico, poiché alcuni studi suggeriscono che certi rumori possono in effetti interagire con l’umore di una persona.
Le frequenze della Paura
Le forme d’onda che si trovano attorno e al di sotto di questa frequenza sono conosciute come infrasuoni. Sebbene non siano udibili dall’orecchio umano, possono creare alcuni effetti collaterali piuttosto insidiosi. Infatti, dopo che Tandy ha pubblicato le sue scoperte nel 1998 nel Journal of the Society for Psychical Research, i 18,9 Hz hanno ottenuto la reputazione di “frequenza della paura“.
Dato che la maggior parte di noi non porta regolarmente in giro indicatori audio, è difficile sapere quanti fantasmi potrebbero essere spiegati da un ronzio di una ventola o dal motore del frigorifero.
Sei nel posto sbagliato al momento sbagliato
Non è difficile trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato e rimanere vittima di suggestioni o illusioni ottiche. Ad esempio, nella città rurale di Anson, in Texas, la gente del posto credeva che andando in auto all’incrocio vicino al cimitero locale, segnalando con i farti abbaglianti si sarebbe ricevuta una risposta. Un misterioso “sfarfallio” di luci avrebbe risposto al tuo saluto. Leggenda voleva che l’ammiccamento provenisse dalla lanterna di una madre sfortunata che cercava suo figlio morto da tempo. Nel 2011, tuttavia, un gruppo di scettici armati di iPhone e Google Maps ha fornito una spiegazione meno suggestiva ma molto più concreta. Le luci erano delle auto che arrivano da una curva su un’autostrada vicina.
Muffe e Funghi
Alcuni studiosi stanno avanzando l’idea che la muffa, spesso presente nei vecchi edifici, possa confondere la mente delle persone. Negli ultimi anni, gli studenti di ingegneria ambientale della Clarkson University di Potsdam, New York, hanno cercato in strutture presumibilmente infestate la presenza funghi. I luoghi che questo gruppo di ricercatori ha visitato sembrano avere un numero di spore più alto rispetto alla media degli edifici abitati. Chi crede nel paranormale, spesso cita l’odore di cibo in decomposizione (su cui si accumulano funghi e muffe) come un solido indicatore della presenza di fantasm. Ci sono alcune prove che le funghi e muffe microscopiche possano scatenare ansia, depressione o persino psicosi. Alcuni storici ritengono infatti che il pane di segale contaminato dal fungo dell’ergot (lo stesso da cui deriva l’LSD) potrebbe aver innescato i presunti possedimenti che hanno portato ai processi alle streghe di Salem alla fine del 1600.
Prendere un abbaglio
Anche fenomeni geologici noti possono influenzare eventi apparentemente spettrali. Ad esempio, alcuni teorici affermano che si verificano più avvistamenti nei giorni in cui l’attività geomagnetica della Terra subisce un improvviso calo. I disturbi nella magnetosfera del pianeta, che di solito sono causati da eventi anomali nello spazio esterno come i brillamenti solari, potrebbero interferire con il funzionamento interno del cervello, confondendo le nostre percezioni in modi strani. Finora, le prove a sostegno di questa ipotesi sono piuttosto scarse.
La Mente Gioca Brutti Scherzi
I neurologi hanno identificato potenziali cause alla sensazione che qualcuno o qualcosa ci stia perseguitando.
La ricerca suggerisce che le convulsioni nel lobo temporale, l’area del cervello che elabora la memoria visiva e il linguaggio parlato, potrebbero innescare visioni di fantasmi. I disturbi elettrici in quest’area del cervello potrebbero farci vedere cose che non esistono. I pazienti che hanno una storia di tali problemi hanno dimostrato maggiore propensione a riferire esperienze paranormali. Tali studi hanno anche mostrato che la maggior parte di queste sensazioni si manifesta tra le 2 e le 4 del mattino.
Durante uno studio del 2016 condotto da medici di un ospedale di Gerusalemme, un paziente ha avuto un’esperienza religiosa spontanea proprio quando i medici hanno stimolato il suo lobo temporale mentre lo curavano per l’epilessia.
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