Richard Chanfray è nato il 4 aprile del 1940 a Lione ed è l’ultima persona nota ad aver dichiarato di essere il Conte di Saint-Germain.
Chanfray divenne noto al pubblico a partire dal 1973 quando, in un teatro di Parigi, durante uno spettacolo di magia, venne annunciato come “l’uomo che trasmuta il piombo in oro” senza usare alcun trucco. Chanfray si presentava come un vero alchimista in grado di eseguire la trasmutazione.
L’infanzia di Chanfray fu piuttosto turbolenta. Già da bambino girovagava per strada compiendo piccoli furti, fino a quando fu arrestato per aver aggredito una donna durante una rapina e condannato a sei anni di reclusione. In prigione, Chanfray ha avuto modo di leggere alcuni libri antichi venendo a conoscenza della figura del conte di Saint-Germain, il misterioso alchimista, che sosteneva di essere in grado di trasmutare il piombo in oro, preparare pozioni magiche e soprattutto di essere immortale. A Chanfray il personaggio piacque così tanto che finì per adottare quella personalità. In una Francia che da sempre subiva il fascino della magia, dell’esoterismo e dell’ermetismo riuscì rapidamente a diventare ricco e famoso. Chanfray si interfacciava spesso con personaggi famosi per le sue divinazioni e letture psichiche.
Nel 1976 conosce la cantante Dalida, all’apice della sua fama. Suo marito, Lucien Morisse, e il suo amante, Luigi Tenco, erano morti suicidi. Quando Dalida ha incontrato Chanfray, si è subito infatuata. Tuttavia, Dalida raccontò che Chanfray dormiva con un fucile da caccia sotto il letto. Lo stesso Chanfray è stato condannat ad un altro anno in prigione e al pagamento di 500.000 Franchi di risarimento danni, per ha sparato ad un uomo che si aggirava nudo a tarda notte nella sua cucina. L’uomo è stato ferito solo superficialmente e si è rivelato essere l’amante della domestica.
L’inizio della fine
Dopo quanto accaduto, la coppia rimase senza soldi e Chanfray si dedicò alla musica, alla pittura e alla scultura, ma senza successo. Dalida e Chanfray si separarono, ma nonostante tutti i suoi problemi, continuò a frequentare le celebrità di Parigi e Saint Tropez.
L’ultima apparizione pubblica di Chanfray, o del Conte di Saint-Germin è stata ad una festa a Saint Tropez, nel giugno 1983. Secondo quanto riferito, era molto magro, con i capelli bianchi e un aspetto esausto.
Il 14 luglio 1983, in una città vicino a Saint Tropez, Chanfray si suicidò con la sua nuova fiamma. I due assunsero barbiturici mentre inalavano i gas di scarico dell’auto. Un biglietto trovato accanto ai corpi recitava: “Me ne vado e la porto con me, perché lei è proprio come me …”
I Poteri auto-rivendicati da Richard Chanfray
Richard Chanfray affermava di avere svariati poteri, molti dei quali legati all’alchimia. Ha anche affermato in numerose occasioni che la sua conoscenza proveniva da un “uomo misterioso” che aveva incontrato in passato anche non ha mai rivelato la sua identità.
Chanfray affermava di:
1 – Poter trasmutare il piombo in oro. Chanfray ha eseguito questo trucco più volte in pubblico e alcune stazioni televisive europee lo hanno ripreso durante la trasmutazione. Maghi, scienziati e gioiellieri furono invitati ad alcune delle sue serate, e nessuno di loro scoprì il trucco.
2 – Essere immortale. L’alchimia tradizionale considerava i due poteri della trasmutazione e dell’immortalità. Un giornalista spagnolo, José María Íñigo, una volta è stato invitato a casa di Chanfray. Secondo Íñigo “gettò un po’ di polvere sul cadavere di un cane. Dopo alcuni movimenti spasmodici, il cane si alzò e fece qualche passo prima di cadere di nuovo e rimanere morto“. Non è chiaro se il cane fosse in effetti morto, prima dopo il trucco.
3 – Essere in grado di ricordare vite passate. Quando era invitato in antichi palazzi o castelli, capitava che Chanfrey potesse affermare di essere già stato in quel posto, in una vita passata. Chanfrey lo avrebbe dimostrato facendo vedere di conoscere la disposizione della casa: dove c’erano le scale, un passaggio segreto e così via. Qualcuno spiegò il trucco suggerendo che Chanfray avesse studiato le piantine degli edifici, aperti al pubblico, prima di recarsi in quei luoghi.
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