La morte e l’aldilà erano temi molto importanti nella mitologia greca. Molti erano gli dei che regnavano sugli inferi e sull’oscurità, primo fra tutti Ade. C’era poi un dio che rappresentava la personificazione della morte. Thanatos, il dio greco della morte.
Thanatos era il figlio di genitori altrettanto oscuri: Nyx, la dea della notte ed Erebus , il dio delle tenebre. Secondo la mitologia, Thanatos aveva un fratello gemello, Hypnos, il dio del sonno.
Fammi strada!
Thanatos ricopriva un ruolo di psicopompo nella mitologia greca. Con l’aiuto delle sue sorelle, le Moire, andava a prendersi lo spirito della persona che aveva deciso avrebbe dovuto morire. Il compito di Thanatos era quello di assicurarsi che lo spirito del defunto mortale fosse trasportato in modo sicuro negli Inferi fino all’Acheronte.
Da li, lo spirito sarebbe stato in grado di attraversare il fiume con la barca di Caronte , ma solo se quella persona fosse stata sepolta con il corretto rituale.
Thanatos era associato alla morte naturale, mentre le vittime di morti violente erano accompagnate da Ker. Nell’antica Grecia, Thanatos era spesso ritratto come un uomo anziano dotato di ali, con una spada in mano. Proprio per questa spada, oggi Thanatos è spesso collegato al Tristo Mietitore della moderna mitologia.
I Miti di Thanatos
Thanatos ha avuto ampio spazio nella mitologia greca, ma il dio della morte è associato in particolare a tre racconti.
THANATOS E SISIFO
Si tratta forse del racconto mitologico greco più famoso. Zeus era furioso con Sisifo, re di Corinto, poiché quest’ultimo aveva l’abitudine di rivelare i segreti del dio agli alti esseri umani. Alla fine Zeus si stancò di Sisifo e decise che doveva essere punito. Thanatos fu inviato per prendere Sisifo e trasportarlo negli Inferi in catene. Ma Sisifo era un re molto intelligente, e così quando Thanatos venne a prenderlo, Sisifo superò in astuzia la Morte.
Sisifo chiese a Thanatos di mostrargli come funzionavano le catene, e quando Thanatos si mise le catene su se stesso, il dio della Morte fu intrappolato e, naturalmente, Sisifo si rifiutò di liberarlo.
Con Thanatos in catene, la Morte non poteva più svolgere il suo lavoro. Ade si accorse che nel suo regno non arrivava più nessuno, e Ares osservava strane guerre in cui nessuno moriva. Ares, allora si recò a Corinto per liberare Thanatos, e con l’occasione uccidere Sisifo. Ma ancora una volta Sisifo aveva pensato in anticipo ad una soluzione. Tempo prima aveva avvertito sua moglie di non seguire alcun rito funebre con il suo corpo.
Negli Inferi Sisifo riuscì a convincere Persefone a lasciarlo tornare nel mondo di superficie così da poter rimproverare sua moglie per non averlo seppellito adeguatamente. Una volta tornato in superficie, Sisifo non aveva alcuna intenzione di tornare negli inferi, e così ancora una volta fu inviato un dio a recuperarlo. Questa volta andò Hermes, e presto a Sisifo fu inflitta la punizione eterna.
THANATOS ED ERACLE
Il re Admeto aveva stretto amicizia con Apollo ed Eracle. Apollo, era riuscito a convincere le Parche di risparmiare la vita ad Admeto se qualcuno si fosse offerto volontario per morire al suo posto.
Quando arrivò il momento per Admeto di morire, Thanatos si presentò al suo cospetto. Il re, tuttavia, si aspettava che uno dei suoi anziani genitori si offrisse volontario per morire al suo posto. Nessuno dei due lo fece. Vista la situazione, Alcesti, la moglie di Admeto, si offrì quindi volontaria. Admeto si pentì immediatamente della disposizione presa da Apollo, perché non voleva vivere senza sua moglie. Eracle, il forte figlio di Zeus offrì il suo aiuto ed entrato nel mausoleo di Alcesti si batté con Thanatos. Eracle il Semi-dio lottò con il dio della morte e lo sconfisse. Alcestis fu quindi liberata dalla morte e visse ancora per un po’ accanto a suo marito.
Se volete approfondire la questione relativa alle personificazioni della morte, potete leggere questo articolo.
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